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Daniele Longo23 apr 2025, 16:15
Ultimi aggiornamenti: 26 giu 2025, 19:15

Milan, Furlani aspetta D’Amico e vede ancora Tare: si discute anche sull'operatività

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La ricerca del nuovo direttore sportivo al Milan sembra molto il gioco dell’oca perché il club era partito con il colloquio con Igli Tare, andato in scena a fine febbraio a Londra con Ibrahimovic e Cardinale, e si è tornati nella stessa posizione con Furlani che ha già visto il dirigente albanese in quel di Roma e ha intenzione di rivederlo vis a vis nelle prossime 48 ore. La sensazione è che il CEO rossonero voglia mantenere viva questa opzione, nonostante sia chiaramente meno forte rispetto ad altre, perché aspetta segnali da Bergamo. Più precisamente da Tony D’Amico, ovvero il direttore sportivo dell’Atalanta recentemente premiato come il migliore della scorsa stagione. 
OPERATIVITÀ - In tutti colloqui Giorgio Furlani espone ai candidati quella che è la visione del club dal punto di vista progettuale ed economico ribadendo un concetto tanto chiaro alla proprietà americana: al Milan si lavora in team.  Il club ha quindi rinnegato la scelta di non avere un vero e proprio direttore sportivo ma non quella di prendere le decisioni in maniera collegiale. C’è anche un ulteriore passaggio che, probabilmente, i candidati stanno facendo fatica ad assorbire: i confini sono ben delineati con Furlani che vuole entrare anche nelle scelte di mercato e non sono sull’aspetto economico. Senza dimenticare che poi tutto passa dall’approvazione del quartier generale di Londra. 
TEMPISTICHE LUNGHE - Come già detto nelle precedenti puntate, il lieto fine di questa storia è stato posticipato al mese di maggio. Le tempistiche lunghe hanno diverse cause e una di queste può essere legata alla reale operatività che può avere il nuovo direttore sportivo. D’Amico resta avanti nell’indice di gradimento, Tare può mettere a segno la zampata finale. Ma i tempi così dilatati mettono il Milan già in una posizione scomoda in vista della prossima stagione.  

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