Parma, Chivu: "Vorrei giocare io contro la Juventus. Balogh e Cancellieri da valutare"
Il Parma affronterà la Juventus lunedì di Pasquetta nel posticipo della 33esima giornata di Serie A.
A due giorni dalla sfida, il tecnico dei ducali CristianChivu è intervenuto in conferenza stampa per presentare la gara: le sue dichiarazioni.
COME STA LA SQUADRA - "E' stata una settimana intensa di lavoro fatto molto bene. Ci siamo allenati bene, stiamo aspettando di vedere se riusciamo a recuperare qualche acciaccato. Abbiamo domani allenamento, ne faremo un altro lunedì. Mi riferisco a Cancellieri e qualcun altro che ha avuto qualche acciacco".
UN'ALTRA FINALE - "L'ho detto da quando sono qui che sono 13 finali. Il nostro lavoro è stato finalizzato a trasmettere questo alla squadra".
SFIDA SPECIALE PER I TIFOSI - "L'obiettivo è fare una buona partita, ottenere il risultato. Vogliamo fare un regalo ai tifosi, visto che la gara è sentita. Stiamo costruendo questa mentalità per preparare ogni partita come una finale a prescindere dall'avversario. Affrontare però squadre di un certo spessore, soprattutto per i tifosi, rende la sfida ancora più sentita. Vogliamo regalare ai tifosi una bella prestazione".
LA JUVENTUS HA QUALITA' IN ATTACCO E ADESSO CONCEDE MENO - "Hanno una rosa e un organico di qualità a prescindere dai nomi. Hanno un gioco diretto, mettono molta più intensità e hanno la qualità per farlo. Possono lavorare bene con le sovrapposizioni e creare superiorità numerica. Dovremo essere preparati per mantenere alta l'attenzione, lavorare con densità per chiudere qualche linea di passaggio e sviluppare il nostro gioco".
DUE SQUADRE ALLENATE DA DIFENSORI, MA PARTITA DA GIOCARE ALL'ATTACCO - "Quello che abbiamo fatto da giocatori non è importante ora, abbiamo cambiato mestiere e il lavoro è molto diverso. Siamo allenatori che hanno esperienza alle spalle, abbiamo giocato in squadre vincenti che proponevano gioco e volevano vincere. Spesso è anche successo questo. Le realtà sono diverse ora, noi guardiamo al nostro obiettivo e loro pensano al loro. Noi dobbiamo avere l'umiltà per lottare la salvezza, loro hanno ambizioni diverse, anche per come è costruita la rosa".
ALCUNI GIOCATORI IN DUBBIO PER LA JUVE: PUO' CAMBIARE LA PREPARAZIONE DELLA GARA? - "Tudor da quando è arrivato ha sempre giocato con il 3-4-2-1, noi dobbiamo esser sempre pronti a far tutto a prescindere dalla nostra idea. Bisogna saper far più cose in Serie A, dobbiamo cercare di essere pronti ad ogni sorpresa".
BILANCIARE LA FIDUCIA E L'ENTUSIASMO CON L'UMILTA' E LO SPIRITO DI SACRIFICIO - "Bilanciare le due cose non è mai semplice, bisogna avere la sensibilità per saperlo fare. Avete sentito prima le grida dei giocatori: a me fa piacere, abbiamo lavorato per arrivare alle partite con questo entusiasmo. I ragazzi però sono consapevoli dell'umiltà che devono mettere. Le due cose finora le abbiamo bilanciate bene, sono però un perfezionista e credo si possa migliorare".
PREPARATO QUALCOSA DI PARTICOLARE PER LA PARTITA? - "Giocando contro la Juve, di lunedì sera, la motivazione è l'ultimo dei miei pensieri: sono partite che anche io vorrei giocare. Non devi dare molto a livello di motivazione su questa gara, tutti i ragazzi vorrebbero giocarne una così. E' importante però avere questa motivazione contro ogni avversario. Poi bisogna gestire l'emotività, per dimostrare di poter stare a questo livello. I ragazzi sono pronti, questa settimana hanno lavorato tutti bene, mi hanno messo in difficoltà nelle scelte e mi fa piacere vedere questo atteggiamento, è quello che cerchiamo da quando sono qui".
COSA CAMBIEREBBE DELLE PARTITE CON INTER E FIORENTINA? - "Vorrei vedere più cinismo. Abbiamo creato contro l'Inter due situazione nitide, lo stesso a Firenze ad inizio gara. La Serie A non regala tante situazione da goal, bisogna avere l'umiltà per capire che quando si arriva cinque volte davanti al portiere bisogna fare cinque goal. Sulla manovra e sullo sviluppo abbiamo fatto delle belle cose, non avevamo nulla da perdere contro i nerazzurri. Anche con la Fiorentina abbiamo fatto bene nel primo tempo, si poteva fare qualcosa di più nel secondo ma le ammonizioni ci hanno condizionato nei duelli. Questi però non sono alibi: bisogna capire gli alti e bassi. Io non sono contento per i due punti: ci davano per sfavoriti e invece abbiamo fatto due punti e con la sensazione che, per le occasioni, si potesse ottenere di più".
CHI HA AVUTO QUALCHE PROBLEMA? - "Balogh: ha avuto un risentimento post-partita nell'allenamento di compensazione, sta facendo un lavoro differenziato e vediamo se lo recuperiamo".
COMPENSARE L'ENERGIA PER I RISULTATI E L'ESIGENZA DI FARE RISULTATO IN UNA GARA COSI' - "Dobbiamo mantenere l'equilibrio. Non eravamo scarsi prima e non siamo più forti ora, bisognava solo dare una scintilla e calarsi nella realtà di classifica. L'obiettivo è di lavorare bene, impegnarci per ottenere qualsiasi risultato. Questa è una realtà bellissima, la città merita la Serie A, trasmette serenità, è un posto meraviglioso, ho vissuto diverse realtà e la pressione era altissima. Qua c'è solo da lavorare sodo, migliorare e giocare, questo ambiente è stupendo".
CHI TOGLIEREBBE A TUDOR? - "Non spendo energie a pensare chi c'è e chi manca: hanno un organico in grado di sopperire ad ogni assenza. Davanti hanno qualità e anche dalla panchina, stiamo pensando alla preparazione della nostra gara per capire i momenti, cercando di gestirli con serenità. Lavoriamo sulla nostra manovra, per la consistenza che serve per affrontare ogni avversario".
SI SENTE L'AGGIUSTATORE DELLA SITUAZIONE? - "A me fa piacere aver trovato entusiasmo, in noi e nella piazza. I tifosi ci hanno dato una mano in casa e anche a Verona, di lunedì sera erano in tanti. Io non mi sento niente, faccio il mio lavoro cercando di dare qualcosa ai miei ragazzi, facendo capire loro che è un lavoro ma che deve essere una passione. Bisogna innamorarsi di quello che si fa, lavorare con entusiasmo tutti i giorni per migliorare, non per passare un'altra giornata aspettando lo stipendio di fine mese. Bisogna alzare l'asticella, nella motivazione, nell'ambizione e anche individualmente. Io faccio l'umile lavoro di capire i momenti, non creare confusione e dare merito a loro, alla fine scendono loro in campo. Ognuno potrebbe fare l'allenatore se si trattasse solo di aggiustare, è un lavoro più complicato ma il merito è sempre dei giocatori che cercano di mettersi a disposizione delle idee di un allenatore e di migliorare per aggiungere qualcosa in più".