Perché il Milan vuole Tare
Dopo diverse valutazioni su più profili, il Milan sta stringendo il cerchio per il ruolo di direttore sportivo: e da sottolineare in rosso è il nome di Igli Tare, mai tramontato nelle idee rossonere e sempre in cima alle preferenze di Furlani. L'unico nome davanti al suo era quello di Fabio Paratici, con il quale l'affare è saltato all'ultimo dopo una trattativa ben avanzata. Oggi tutti gli sforzi si concentreranno sull'ex dirigente della Lazio, per il quale c'è stata un'accelerata importante con dei nuovi contatti tra le parti.
PERCHE' IL MILAN VUOLE TARE - L'idea della società è quella di puntare su un dirigente che conosca bene il campionato italiano - e Tare ha lavorato più di 15 anni nella Lazio di Lotito oltre ad avere un passato da giocatore in Serie A - e che sia in grado di costruire una squadra per Europa League e Champions League, e negli anni del dirigente albanese i biancocelesti sono stati spesso in Europa. Nella prossima stagione il Milan non giocherà competizioni europee, ma l'obiettivo è quello di tornare protagonisti il prima possibile.
I COLPI DI TARE ALLA LAZIO - Tare è quel dirigente che alla Lazio ha portato alcuni dei migliori giocatori degli ultimi anni: da Milinkovic Savic soffiato alla Fiorentina per meno di 10 milioni di euro e rivenduto a 40 in Arabia Saudita; Luis Alberto è stato preso per neanche 5 milioni di euro dal Deportivo La Coruna ed è diventato un giocatore fondamentale nella squadra di Simone Inzaghi; e poi ancora Miroslav Klose, intuizione del ds che l'ha portato nella capitale a parametro zero dopo la fine del suo contratto al Bayern Monaco. Il colpo più importante però, forse, è aver portato a Roma Ciro Immobile che cercava riscatto dopo le esperienze all'estero tra Dortmund e Siviglia.