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Federico Targetti21 giu 2025, 15:06
Ultimi aggiornamenti: 26 giu 2025, 19:48

Riscatto e controriscatto, chi ci guadagna?

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Botta e risposta, riscatto e controriscatto. Nel calciomercato di oggi non è raro imbattersi in formule ramificate che permettono alle società di mantenere sempre il controllo dei loro asset, mentre i calciatori che hanno bisogno di crescere fanno esperienze altrove. Un esempio è Aleksandar Stankovic, riscattato dal Lucerna ma controriscattato dall'Inter nell'estate 2025 dopo il prestito in svizzera, oppure prima ancora, nel 2023, Lorenzo Colombo è stato riscattato dal Lecce e poi controriscattato dal Milan. 

Conosciamo tutti abbastanza bene come funziona la cessione in prestito con diritto di riscatto: la squadra X cede il giocatore alla squadra Y per un periodo di tempo, concedendo alla squadra Y il diritto di riscattare il giocatore a una determinata cifra al termine del prestito. Se la squadra Y decide che il giocatore è di suo interesse, può esercitare il diritto di riscatto, diventando proprietaria definitiva del giocatore al prezzo pattuito. 

Ma ecco che può esistere un diritto di controriscatto: la squadra X, contestualmente alla cessione in prestito, inserisce una clausola di controriscatto, che le permette di riacquistare il giocatore dalla squadra Y, qualora questa lo riscatti dalla squadra X, a un prezzo di solito leggermente superiore a quello pattuito per il riscatto. In sintesi, il controriscatto è una sorta di "assicurazione" per la squadra cedente, che si tutela dalla possibilità di perdere un giocatore di talento senza averne la possibilità di riaverlo, soprattutto nel caso in cui il suo valore aumenti significativamente. 

Chi ci guadagna? Sicuramente la squadra che riesce a inserire il diritto di controriscatto, dato che: nel caso in cui il giocatore andasse male o non bene abbastanza nel corso del prestito, si può non far valere il controriscatto e lasciarlo andare; se invece le prestazioni sono soddisfacenti o più, il club proprietario può controriscattare il calciatore in questione ad una cifra molto inferiore rispetto a quella che varrebbe in un mercato libero. D'altra parte, però, l'inserimento di un diritto di controriscatto agevola anche il club che preleva in prestito il giocatore, dato che facilita la stipula di affari che, senza questo escamotage, non sarebbero presi in considerazione dalle società che cedono. 

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