Sampdoria, ancora Manfredi: "Tey tifoso, crede nel progetto. Su iscrizione, favoritismi e tribunale..."
Il presidente della Sampdoria, Matteo Manfredi, ha rilasciato dichiarazioni importanti sul presente e futuro del club blucerchiato. Dopo l'intervista con Sky, il numero uno doriano ha ribadito alcuni concetti a Il Secolo XIX:
Sul salvataggio del club nel 2023: "Il nostro ingresso ha scongiurato un fallimento che, fino a poche ore prima della firma, sembrava inevitabile. Abbiamo preso in carico un club in gravissima crisi, con l'obiettivo di garantirne la continuità e proteggerne la storia. Ma soprattutto abbiamo tutelato i dipendenti, le loro famiglie, e tutti i creditori. Cosa che altre soluzioni, allora sul tavolo, non avrebbero assicurato. Non abbiamo fatto promesse: abbiamo agito."
Sulla disponibilità economica per la prossima stagione e sull'iscrizione al prossimo campioanto: "Certo e lo faremo nel rispetto pieno di tutti i parametri richiesti. La nostra priorità, fin dal primo giorno, è stata quella di mettere il club in condizione di essere solido, credibile e sostenibile. Anche in un contesto complesso come quello attuale, abbiamo sempre onorato gli impegni, sia sportivi che finanziari. La Sampdoria ci sarà, e continuerà a esserci, con responsabilità, serietà e ambizione."
Sull’incontro con l’investitore principale Joseph Tey: "Come sempre molto positivo. Tey condivide con me visione e senso di responsabilità verso questo progetto. È uno sfrenato tifoso della Samp. Siamo entrambi consapevoli delle difficoltà affrontate e di quelle che ci attendono, ma anche della forza che abbiamo costruito insieme per superarle. La sua presenza conferma un impegno concreto e duraturo: non un supporto formale, ma una partecipazione attiva, attenta e orientata alla crescita sostenibile della Sampdoria."
Tey ha anche rinviato sino al 2030 il prestito fatto alla Samp, in scadenza a giugno, da 30 milioni: "Un segnale forte, concreto, di fiducia e di visione di lungo periodo. Non solo una mossa tecnica o finanziaria: è la dimostrazione che l'investitore principale crede nel progetto Sampdoria e nella sua sostenibilità futura. Rimandare il rimborso di un impegno così rilevante significa mettere la stabilità del club davanti a tutto. E vale più di tante dichiarazioni."
Sulla possibile apertura a nuovi soci: "In questa fase ogni valutazione è orientata a rafforzare il progetto sportivo. Il nostro obiettivo è costruire una squadra solida, competitiva e all'altezza delle aspettative della piazza. Se, nel farlo, si apriranno opportunità che possano portare valore aggiunto, sotto ogni profilo, le valuteremo con attenzione e responsabilità. Ma oggi la priorità è dare solidità alla Samp, con basi tecniche ed economiche più forti. Lo dobbiamo ai nostri tifosi prima ancora che a noi stessi."
Sulle conseguenze della retrocessione e il piano approvato dal Tribunale: "Il piano approvato dal Tribunale prevedeva un impegno economico da circa 30 milioni di euro per garantire la continuità aziendale. E una soglia massima di risorse necessarie fino a circa 60 milioni per garantire la sostenibilità economica e gestionale della Sampdoria. In realtà, a oggi, l'investimento complessivo — tra ricapitalizzazioni, liquidità per la gestione corrente, interventi sul debito sportivo e supporto finanziario per la stagione — ha già superato i 100. È vero che la retrocessione in C non era prevista, ma il piano è stato costruito su basi solide e flessibili, con un margine di sostenibilità che ci consente di affrontare anche scenari complessi. In caso di C, è possibile che alcuni parametri vadano rivisti, ma non mette in discussione la tenuta del piano né l'impegno della proprietà. Non ci sarà alcuna interruzione né convocazione automatica: ci sarà, al massimo, una fase di aggiornamento e adeguamento del piano, come previsto in situazioni straordinarie. Ma la solidità patrimoniale e la volontà di chi ha preso in mano la Samp restano." Sull’impegno a rispettare il piano finanziario: "Senza alcun ritardo. Questo impegno costante è fondamentale per mantenere la fiducia di creditori, istituzioni e tifosi."
Si arriva poi al cosiddetto “caso Brescia”: "Siamo consapevoli che, in momenti di difficoltà economica e sportiva, la Sampdoria finisca spesso sotto i riflettori per questioni extracalcistiche. Il 'caso Brescia' è una vicenda complessa che stiamo seguendo con attenzione, ma preferiamo lasciare che siano gli organi competenti a fare chiarezza. Se quanto emerso sulla posizione fiscale del Brescia dovesse essere confermato nelle sedi opportune, è naturale che la Sampdoria, così come ogni altra società eventualmente coinvolta, farà valere le proprie ragioni nelle sedi competenti. Parliamo di un tema delicato, che merita rigore, trasparenza e rispetto delle regole. Per questo attendiamo che si pronunci chi di dovere, ma è evidente che la correttezza debba essere tutelata. E non dimentichiamoci che, in questo contesto, siamo la parte lesa. L'eventuale playout sarebbe poi per noi una questione di dignità: personale, della maglia e della professionalità."
Sulle ambizioni per la prossima stagione: "Ogni presidente, anche quelli che hanno scritto le pagine più belle del calcio, ha dovuto attraversare momenti difficili. Non esistono formule magiche: questa è la natura di questo sport, imprevedibile quanto magnifico. Anch'io, come tutti, sono prima di tutto un grande tifoso, e capisco le aspettative. Ma proprio per questo dobbiamo costruire con pazienza, lucidità e competenza. Sappiamo bene che il margine di errore è nullo. E vogliamo essere all'altezza di ciò che rappresentiamo: la Sampdoria deve tornare a competere per vincere, in ogni categoria."Comprendiamo che la retrocessione abbia alimentato dubbi e critiche, è inevitabile" prosegue Manfredi "Ma abbiamo sempre agito con trasparenza e responsabilità, convinti della nostra proposta di salvataggio. Senza di noi nessuno avrebbe salvato la Sampdoria dal fallimento. Nessuno."
E sulle possibili novità nell’organico societario: "Ripartire da zero significa anche avere il coraggio di rimettere tutto in discussione. Non è questione di capri espiatori, ma di responsabilità. Quando i risultati non arrivano, è doveroso interrogarsi in ogni area, senza preconcetti. Accardi ha pagato, è vero, ma il processo di valutazione non si ferma lì. Tutto verrà analizzato: competenze, metodo di lavoro, capacità di incidere. Serve una cultura sportiva più esigente, più coerente. Chi resta alla Samp, lo farà perché può davvero contribuire al nuovo corso."