Pubblicità
Pubblicità
spalletti.icardi.inter.abbraccio.2017.2018.jpg
CALCIOMERCATO06 mag 2025, 15:49
Ultimi aggiornamenti: 26 giu 2025, 19:23

Spalletti su Icardi: "Il suo problema era Wanda. Chiesi le scuse a Mauro per evitare una "guerra" ma persi l'uomo"

Pubblicità

Nella sua biografia, “Il Paradiso esiste... Ma quanta fatica”, Luciano Spalletti si è soffermato sulla sua esperienza all'Inter e sul rapporto con Mauro Icardi: "Mauro Icardi era il capitano. Calciatore fantastico, un rapace come pochi in area di rigore. Ricordo i suoi bellissimi gol nei derby, tra tutti quello segnato di testa in pieno recupero su cross di Vecino. Mauro fu un protagonista fondamentale di quella mia Inter". E ancora: "Potendo contare su uno così bravo in area di rigore, decidemmo di portare avanti un calcio diverso da quello di Roma e Udinese, un calcio con più costruzione dal basso, avvolgente, per mettere Icardi nelle condizioni di essere più vicino alla porta e far male agli avversari. Non può contare su una ripartenza cattiva, Icardi, e viene incontro poco: è un Filippo Inzaghi più potente, un buitre dell'area di rigore. E lo è ancora oggi in Turchia, a distanza di anni".

Non è, però tutto rose e fiori. Spalletti, infatti, ha anche parlato della burrascosa relazione tra l'ex capitano dell'Inter e Wanda Nara: "Quando, cioè, mi resi conto che la debolezza del nostro capitano si chiamava Wanda e rischiava di portare a fondo tutto il gruppo. E questo non potevo tollerarlo.Mauro in quel momento stava attraversando un momento calcisticamente difficile, le cose non giravano come avrebbe voluto. Non riusciva a segnare come faceva di solito. Lei disse che, se si voleva che Icardi facesse più gol, bisognava acquistare giocatori che lo aiutassero a farli. Avere giocatori migliori, insomma, il concetto era questo. Insopportabile. Una bomba. Era una di quelle dichiarazioni che non si potevano liquidare con un WhatsApp, una storia su Instagram o un like; per rimettere le cose a posto occorreva parlare guardandosi negli occhi, alla vecchia maniera". E ancora: "C'era un solo modo per evitare una guerra nello spogliatoio: le scuse di Mauro Icardi. Non arrivarono mai. Il giorno dopo chiesi al capitano, davanti a tutti i compagni, di spiegare le parole di Wanda Nara. Di giustificarle in qualche modo. Mi sembrava il minimo, come forma di rispetto per gli altri. Mauro rispose che a parlare non era stata la moglie Wanda, ma il suo procuratore Nara, e che l'aveva fatto esclusivamente a questo titolo. Era impossibile gestire la situazione. Non c'era verso. Dovetti dirgli due cose, togliergli la fascia di capitano e darla ad Handanovic. Il consenso della società c'era, ma era silente. Lui la prese male, molto male. Di fatto, per non perdere la squadra, persi Icardi, l'uomo e il calciatore".

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità