Sucic non basta alla Dinamo Zagabria, ma segna ed è pronto per l'Inter. L'agente: "Diventerà il capitano"
Petar Sucic ha fatto tutto quello che poteva: ha firmato il goal decisivo con un sinistro affilato da fuori area nella vittoria della sua Dinamo Zagabria per 1-0 sull'NK Varazdin, che per sua sfortuna non è bastata a superare il Rijeka campione di Croazia con gli stessi punti in classifica. Una delusione che rimane, nonostante una stagione, quella di Sucic, da 7 goal e 4 assist in tutte le competizioni.
Tanto che a gennaio l'Inter ha deciso di rompere gli indugi e assicurarselo a partire da giugno, per il Mondiale per club che avrà inizio alla metà del mese negli Stati Uniti. 14 milioni nelle casse di Zagabria e tutto completato nel giro di pochi giorni per quello che l'intermediario della trattativa definisce "un Brozovic 2.0".
COME NASCE L'IDEA - Miroslav Bicanic ha infatti raccontato la genesi della trattativa a Sportske Novotski: "Ho contattato Piero Ausilio e gli ho detto che nella Dinamo c'era un grande giocatore, che ho presentato con l'appellativo di Brozovic "normale" o 'Brozovic 2.0', la versione digitale, migliore e più sofisticata. Ecco come è iniziato tutto - le sue parole -. Ciò accadde a settembre dell'anno scorso, dopodiché gli osservatori dell'Inter andarono a vederlo dal vivo per la prima volta nella partita Dinamo-Monaco di Champions League, in cui segnò quel gran gol con una finta e un pallonetto. Continuarono, quindi, a fare scouting e a stabilire contatti con i suoi manager, e fu subito chiaro che lo volevano. Come intermediario dell'Inter in questa trattativa, sono contento che tutto sia finito bene".
COSA ASPETTARSI - "Mi aspetto che in futuro diventi capitano dell'Inter e capitano della nazionale croata. Ha tutte le caratteristiche necessarie che servono a un giocatore moderno: mentalità vincente, calma, capacità fisiche enormi, più forti di quelle di Brozovic. Inoltre, ha le qualità di una brava persona che mette in pratica le sue qualità. È un uomo di carattere e onesto, giovane, modesto, umile. Una persona disposta a sacrificarsi per la propria carriera, a lavorare sodo e a raggiungere il livello più alto. Non come alcuni che erano super talentuosi, ma hanno vissuto la vita sbagliata. Petar è determinato a diventare il migliore nel suo ruolo al mondo".
RUOLO - "Può giocare in più ruoli, è versatile e non avrà problemi a inserirsi nel sistema di Inzaghi. Ci impiegherà sette minuti a guadagnare il posto di titolare. L'Inter ha centrocampisti molto bravi, nel ruolo di otto possiamo citare Barella, Mkhitaryan, Zielinski, Frattesi... L'Inter è piena di buoni giocatori, ma questa cosa non mi preoccupa. È importante sottolineare che tutti questi giocatori sono stati selezionati con molta saggezza. Il presidente Beppe Marotta e Ausilio hanno messo insieme una squadra di livello mondiale per 130 milioni di euro, mentre Real, Barcellona e club simili spendono per un singolo giocatore la stessa cifra che spendono per l'intera squadra. La selezione è stata effettuata in base alla conoscenza del calcio, non in base a valutazioni mediatiche e di marketing".
CONDIZIONE -"Non è stato facile recuperare la forma dopo l'infortunio, quindi non sorprende che ci sia voluto un po' di tempo perché è naturale. Si concentra sul lavoro, sull'ordine e sulla disciplina. L'Inter lo aspetta, conta su di lui per il torneo negli USA. Per lui sarà un fantastica opportunità per ambientarsi e familiarizzare con tutte le esigenze del club attraverso una competizione che potrebbe essere meno intensa, ma è molto impegnativa per il giocatore, e diventare un membro a pieno titolo di una comunità così preziosa".