Tudor alla Lazio voleva mandarne via 8: ecco chi sabato contro la Juventus vuole prendersi una rivincita
Lazio-Juventus, in programma sabato alle 18 e valevole per la 36esima giornata di Serie A, non sarà solo una partita cruciale per la qualificazione alla prossima Champions League. Sarà un match dai tanti significati, anche e innanzitutto per Igor Tudor, che solo un anno fa era proprio dall'altro lato della barricata, sulla panchina biancoceleste dove alla fine sarebbe rimasto per appena 79 giorni, arrivando però ad acciuffare il settimo posto valido per l'Europa League grazie a un bottino di cinque vittorie, tre pareggi e una sconfitta.
Ma al di là dei risultati, l'attuale tecnico bianconero si è abbattuto sulla Lazio come un uragano, un uragano che ha avuto effetti prorompenti sullo spogliatoio e sul mercato.
Una ricostruzione-demolizione che non è stata dimenticata dai big, molti dei quali tuttora al centro del progetto della Lazio. Il Corriere dello Sport ricorda: "Ci ha chiesto di cambiarne otto, troppi per un gruppo che noi reputiamo all’altezza", la sentenza di Claudio Lotito dopo l’addio dell'allenatore. Otto giocatori il patron biancoceleste non li avrebbe mai cambiati e ha aspettato che Tudor si stancasse degli infiniti vertici, per poi maturare la decisione delle dimissioni.
Agli addii di Ciro Immobile e Luis Alberto, già in rotta con la società, il tecnico croato avrebbe aggiunto anche quelli di Matteo Guendouzi, Gustav Isaksen, Nicolò Rovella, Danilo Cataldi e Manuel Lazzari; inoltre voleva un centrale difensivo in più perché Alessio Romagnoli faticava nel suo modo di giocare. E Mattia Zaccagni era finito quarto centrocampista, lontano dalla porta, costretto a fare il terzino-bis. Guendouzi, che con Tudor si era già scontrato al Marsiglia, è il primo ora a cercare la rivincita. Ma anche Isaksen non scherza, in questo senso: "Mi ha detto che non ero adatto alla Lazio, voleva che andassi via", lo sfogo del danese.
Rovella, per Tudor, doveva "mettere su chili". Preferiva Matias Vecino, insieme a Daichi Kamada da regista. Tutte mosse che avevano reso ancora più bollente lo spogliatoio, lasciando spiazzati Lotito e il ds Angelo Mariano Fabiani che già si erano trovati costretti a sostituire big come Immobile e Luis Alberto. E ora, per uno scherzo del destino, sulla strada della Lazio verso la Champions c'è proprio Tudor, con la sua Juventus.