Violamania: una sconfitta che sa di pareggio. Ecco perché la Fiorentina può ribaltarla
Alla fine, il primo round se lo è portato a casa il Betis, e anche con un certo merito. Di certo, la Fiorentina non si aspettava nulla di diverso alla prima vera sfida dal sapore europeo di questa Conference League, in cui aveva fin qui affrontato solamente avversari tecnicamente molto più modesti dei biancoverdi. Antony, Lo Celso, Johnny Cardoso e, soprattutto, un infinito Isco: il Betis ha dimostrato di essere una squadra con un impianto di gioco ben riconoscibile e con individualità di altissimo livello. Ed era chiaro fin da subito che la qualificazione sarebbe stata in bilico, come si è visto nella sfida del Villamarín, da cui la Viola è uscita sconfitta nel risultato, ma non nello spirito.
MUSCOLI E NERVI – Tutto sommato, quella in Spagna potremmo definirla una sconfitta che sa di pareggio. Un po’ per l’altissimo valore dell’avversario, che in Liga è a un solo punto dalla zona Champions League, un po’ per l’atmosfera davvero infernale in cui si è giocato, e in cui la Viola non ha fatto mancare – come sempre – il proprio carattere. Anzi, nel momento più difficile, dopo aver rischiato di subire il terzo gol, ha saputo tirare fuori i muscoli e segnare una rete col suo capitano, che potrebbe rivelarsi pesantissima.
IL FRANCHI SI PREPARA – Se il Villamarín è stato un autentico inferno nella serata di ieri, anche il Franchi – pur con la capienza ridotta – non sarà da meno giovedì prossimo. La Viola ha mostrato di sapere soffrire, di avere nervi saldi e una fame che non si spegne al primo ostacolo. E adesso, davanti al proprio pubblico, cercherà l’impresa. Perché il verdetto finale è ancora tutto da scrivere. E Firenze ha già cominciato a sognare.