Vlahovic, priorità al Milan: ma c'è un'ipotesi che complica i piani della Juventus
Seconda scelta. I segnali che arrivano dagli Stati Uniti, dove la Juventus è impegnata nel Mondiale per Club, sono inequivocabili, Dusan Vlahovic continua a essere un'alternativa per Igor Tudor. Nel match dell'Audi Field contro l'Al-Ain, strapazzato 5-0, il numero 9 bianconero ha recitato ancora una volta il ruolo della comparsa, entrando al 71' per Kolo Muani (autore di una doppietta), senza riuscire a lasciare il segno (zero tiri in porta, zero tiri fuori). Una scena già vista diverse volte lo scorso anno, con Thiago Motta prima e con il croato poi, l'ennesima conferma di come l'ex viola non sia al centro del progetto bianconero.
Ufficialmente la Juventus non ha mai messo Vlahovic sul mercato, ma qualcosa nelle prossime settimane è destinato a cambiare. Il nuovo direttore generale Damien Comolli, nel giorno della sua presentazione alla stampa, ha anticipato la volontà di parlare con il diretto interessato e con il suo agente Darko Ristic una volta finita l'avventura negli States, per trovare un soluzione che accontenti tutti. Per mettere la parola fine o per scrivere un nuovo inizio. Al momento nessuna opzione va scartata, nemmeno quella molto remota del rinnovo, anche se a cifre nettamente inferiori a quelle attuali, ovvero 12 milioni di euro netti a stagione.
Vlahovic ha il contratto in scadenza tra un anno, nel giugno 2026, per prolungare deve scendere a 7-8 milioni di euro netti, praticamente un terzo in meno del suo attuale stipendio. Altrimenti sarà libero di partire, di trovare un club disposto a spendere 25-30 milioni per il suo cartellino. La Juventus vuole trovare una risposta alla maggior parte delle sue domande entro la metà di luglio, senza andare allo scontro. Il rischio è che Vlahovic decida di restare fino alla scadenza del contratto e di liberarsi a zero, per poi ascoltare senza pressioni l'offerta economicamente e sportivamente più vantaggiosa. Uno scenario nefasto per i conti bianconeri.
Vederlo con una nuova maglia per la stagione 2025-26 a oggi è altamente possibile. Magari in Italia, con il Milan che da tempo gli ha messo gli occhi addosso. Vlahovic sarebbe felice di tornare a lavorare con Massimiliano Allegri, uno dei pochi che ha saputo valorizzarlo, ma a oggi l'ingaggio, più che il costo del cartellino, resta un ostacolo insormontabile. Il tempo per trovare un accordo c'è, devono diminuire i paletti o Furlani e Tare saranno costretti a cambiare obiettivo. Vlahovic nelle scorse settimane ha detto no a Turchia (Galatasaray e soprattutto Fenerbahçe) e Arabia Saudita per "restare nel calcio che conta", nessuno però in Europa è pronto a dargli quanto chiede. A 25 anni deve decidere se rinunciare a qualcosa per rilanciarsi o se dare la priorità al conto in banca, lottando per obiettivi meno ambiziosi.