Yildiz simbolo della Juventus che sta rinascendo con Tudor: si propone come MVP del Mondiale per Club
Kenan Yildiz, “A star is born”: sarà questo il titolo dei media americani, dopo la scintillante esibizione che lo propone addirittura come MVP del Mondiale per Club, almeno nelle prime due giornate. Un campioncino, il ventenne turco, che continua a crescere, diventando sempre più spettacolare e concreto, fantasioso e incisivo. Non gli manca nulla. E sembra tornato nella traiettoria in crescita che si era inceppata solo nell’ultimo periodo di Thiago Motta, quando era stato annebbiato anche dalle voci sulla sua possibile cessione “per far cassa” (pluricit.). Fortunatamente per la Juve, l’ipotesi cessione è stata cestinata, con buona pace dei mediatori in agguato. Yildiz sarà il simbolo della Juventus che sta ben programmando la rinascita con Tudor.
L’allenatore continua a guadagnare fiducia e considerazione nell’ambiente juventino, trascinando con sé anche alcuni singoli ritrovati. Eccoli quelli da passare in rassegna nella vittoria 4-1 sui marocchini del Wydad. Si parte dal portiere e subito con un appunto. Forse sul gol subito Di Gregorio avrebbe potuto essere più aggressivo in uscita, ma nel complesso la sua prestazione è al solito rassicurante. Kalulu garanzia nel bene e Kelly - purtroppo per la Juve - nel male. Nel mezzo, l’inedito Savona in posizione centrale non è dispiaciuto, anche se è evidente che in campionato non ci sarà gara con il rientrante Bremer.
Nel quartetto di centrocampo Tudor continua a dare fiducia ad Alberto Costa che lo ripaga almeno con l’impegno nella corsa. In mezzo McKennie è nettamente sottotono, più fiaccato dalle fatiche stagionali che dalle distrazioni “trumpiane” in cui, da juventino “Born in the Usa”, si trova suo malgrado coinvolto. Thuram invece è ordinario senza mai, almeno stavolta, diventare straordinario in qualche iniziativa o giocata. A sinistra Cambiaso sembra tornato quello del 2024: fisicamente sta bene, di testa anche. E si vede.
In attacco si è visto tanto Conceicao, tantissimo Yildiz e per nulla Kolo Muani. Il francese non tocca palla nel primo tempo, mentre nel secondo si salva solo per l’assist sul terzo gol di Yildiz. Benino anche Conceicao, seppur sottotono rispetto all’esibizione scintillante della prima partita. Stellare Yildiz, che si candida a diventare la superstar di tutto il Mondiale per Club.
Niente di nuovo invece sul fronte dei sostituti. Koopmeiners pallido. Nico Gonzalez e Locatelli in rodaggio. Gatti forse è un caso, perché sta bene ma viene impiegato appena per spiccioli di minuti. E infine Vlahovic che ancora in lotta con se stesso, con evidente apprensione per il futuro. L’attaccante serbo gioca sul filo dell’interesse economico (a muso duro fino a scadenza) e prospettiva tecnica (un’altra squadra per giocare e preparare anche l’eventuale Mondiale). Si vede che non è tranquillo, anche perché riguardo al suo destino si registrano voci nuove e vecchie: l’ultima riporta allo scambio - in apparenza difficilissimo da realizzare - con Osimhen. Si vedrà… Intanto si vede che per restituirgli il sorriso basta anche un goal allo scadere, su rigore.
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