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  • Atalanta-Juventus, la tattica: la Dea bellissima contro 'la brutta addormentata', l'assenza di Scamacca

    Atalanta-Juventus, la tattica: la Dea bellissima contro 'la brutta addormentata', l'assenza di Scamacca

    • Luca Bedogni
      Luca Bedogni
    Poche cose sono così distanti tra loro come Atalanta e Juventus in questo momento, alla vigilia della finale di Coppa Italia. Da un lato la Dea, che non solo arriva dalla strepitosa vittoria nello scontro diretto con la Roma, ma da una serie di successi che l’hanno portata addirittura in finale di Europa League, buttando fuori persino il Liverpool di Klopp. Una Dea, tra l’altro, che sembra tornata a brillare nella forma e nella sostanza, energica e fisica come nei tempi migliori, ma con una distribuzione tecnica più omogenea stando alle ultime e interessantissime dichiarazioni del suo allenatore. Dall’altro lato, la Juve di Allegri. Con le sue tristezze più o meno confessabili. La sua involuzione evidente sul piano dei risultati, per non parlare del gioco. E l’umore a terra dal confronto verità con l’Inter. Non si è più ripresa quando ha capito di essere più debole dell’unica rivale per lo scudetto (il secondo posto del Milan è un’illusione ottica, così come il sorpasso del Bologna). La Signora che credeva di essere tornata, e che pensava di poter puntare un’altra volta sulla vecchia formula di Allegri, alla fine si è addormentata in zona Champions. Ed è così che arriva in finale, paradossalmente sfavorita, da “brutta addormentata”… Ecco l’imprevedibile avversario che affronterà la Dea bellissima di Gasperini.

    Atalanta-Juventus, la tattica: la Dea bellissima contro 'la brutta addormentata', l'assenza di Scamacca

    L’ASSENZA DI SCAMACCA - E allora proviamo ad andare a stanare alcuni temi di questo confronto sempre interessante, che finora ha prodotto soltanto due pareggi. Atalanta e Juve si sono annullate in campionato con uno zero a zero all’andata e un 2 a 2 al ritorno. In entrambi i casi però non era ancora l’Atalanta di Scamacca, sebbene a Torino sia partito titolare. L’Atalanta di Scamacca che ha battuto Liverpool, Marsiglia e che ha steso da ultimo la Roma. Peccato quindi non vederlo così integrato e all’apice del rendimento neanche stavolta, dal momento che è squalificato. Questo è un fatto importante, l’inizio di un rebus tattico per Gasperini che può avere conseguenze a cascata su ogni reparto. Di certo non gli mancano le soluzioni alternative davanti, è solo che deve azzeccare quella giusta e accordarle centrocampo e difesa. Ultimamente infatti la Dea ha sempre giocato e reso di più con un riferimento centrale di peso, e i due trequarti variamente combinati. Ciò ha permesso a De Ketelaere di esaltarsi senza doversi assumere l’onere di interpretare il classico ruolo del centravanti. Inoltre Koopmeiners, in una funzione ibrida tra sottopunta di sinistra, mezzala o trequarti a seconda delle fasi e delle situazioni di gioco, è diventato devastante.

    Atalanta-Juventus, la tattica: la Dea bellissima contro 'la brutta addormentata', l'assenza di Scamacca

    TOURÉ È PRONTO? - Il giocatore che consentirebbe alla Dea di cambiare il meno possibile rispetto alla frequenza su cui si è sintonizzata ultimamente è (colpo di scena…) Touré, malgrado il maliano, per caratteristiche, sia comunque molto diverso da Scamacca. Con lui in campo infatti De Ketelaere giocherebbe come con la Roma, senza essere preso di mira da Bremer...  Tuttavia un El Bilal titolare sarebbe davvero una scelta iniziale sorprendente. È vero che potrebbe innescare al pari di Scamacca (vedi le due immagini sopra) i tagli dei compagni di reparto arretrando da esca nella manovra degli orobici. Forse però questa di Touré è una carta che Gasperini vorrà giocarsi nel corso della gara, anche perché a differenza di Scamacca il maliano impressiona a campo aperto, e può quindi tornare utile con le squadre lunghe e stanche, o nelle ripartenze o semplicemente sfruttando la sua velocità in un buco qualsiasi.

    Atalanta-Juventus, la tattica: la Dea bellissima contro 'la brutta addormentata', l'assenza di Scamacca

    SENZA RIFERIMENTI - Inoltre bisogna anche considerare che un Touré in campo dal primo minuto toglierebbe uno tra Lookman o Koopmeiners dal tridente. Gasperini potrebbe optare per un tridente molto veloce, che però sbilancia molto la squadra, arretrando Koopmeiners nei due di centrocampo. Ma questo, a catena, porterebbe all’esclusione di uno tra Ederson e Pasalic, anche qualora De Roon continuasse a fare il braccetto. Al contrario, la presenza di Touré insieme a Koopmeiners e De Ketelaere escluderebbe Lookman, certamente conferendo più equilibrio alla squadra ma forse togliendole anche un fattore. Il precedente “senza centravanti” del resto esiste già: basta prendere la gara di ritorno in campionato e guardare l’azione del gol del pareggio di Koopmeiners. Ederson (già allora in coppia con Pasalic) pesca tra le linee Djimsiti (la Dea ha questa capacità di generare elementi di imprevedibilità negli spazi di mezzo), che si gira e attrae Bremer a sé.

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    Dopodiché effettua il filtrante per l’inserimento centrale del trequartista Koopmeiners, tipico dell’era Gasp, tra i due attaccanti larghi (De Ketelaere e Lookman). Ecco perché, più realisticamente, L’Atalanta potrebbe più presentarsi in finale con questo 3-4-1-2. Un 3-4-1-2 che, sappiamo, sa essere molto liquido e assumere all’occorrenza le forme del 3-5-2 (con Koopmeiners mezzala) o anche del 3-4-2-1 (con De Ketelaere centravanti dinamico). 

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    LA NOVITÀ - Dispiacerebbe in ogni caso non vedere all’opera il nuovo centrocampo dell’Atalanta, che miracolosamente riesce a fare a meno di De Roon (spostato in difesa con esisti altrettanto interessanti) e si affida a due invasori puri come Ederson e soprattutto Pasalic, incrementando in questo modo il potenziale offensivo e la qualità della manovra. A partita in corso o dall’inizio, questa natura degli interpreti di centrocampo potrebbe rivelarsi un fattore, specialmente contro una Juve passiva.

    Atalanta-Juventus, la tattica: la Dea bellissima contro 'la brutta addormentata', l'assenza di Scamacca

    COSA PUÒ COLPIRE LA JUVENTUS - Dal canto suo, la Juve di Allegri ha diverse armi che possono far male all’Atalanta. Prendiamo ad esempio questa contrapposizione difensiva della Dea contro la Roma. I braccetti De Roon e Djimsiti vanno iper aggressivi a sostenere la pressione ai lati degli interni di centrocampo, dove stanno Pellegrini e Baldanzi. Ed ecco cosa si genera dopo una giocata a muro qualsiasi, dal punto di vista di chi attacca…

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    Spazi ai lati del centravanti in isolamento uomo contro uomo col centrale Hien. I quinti Hateboer e Ruggeri formano sì un terzetto col centrale, ma sono fissati in ampiezza e lasciano buchi da sfruttare. Ecco cosa può andare a colpire la Juventus o con i movimenti di Chiesa seconda punta o con gli inserimenti delle mezzali o di Cambiaso.

    Atalanta-Juventus, la tattica: la Dea bellissima contro 'la brutta addormentata', l'assenza di Scamacca

    Come peraltro si è già visto sempre nella gara di ritorno. La Juve ha segnato l’uno a zero andando a creare una strana parità numerica su un lato, per poi premiare all’ultimo l’intelligenza e il movimento singolare di Cambiaso.

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    Quando infatti Chiesa riuscì a sfondare a sinistra e a pescare nel mezzo spazio McKennie, il texano trovò il filtrante vincente per la sorpresa tattica Cambiaso, che proprio in quel momento era stato mollato da Pasalic… Insomma, la Juve di Allegri sarà anche brutta e addormentata, ma ogni tanto si ricorda ancora come lanciare in porta i suoi cavalli.

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    Bafometto
    Bafometto

    La tattica è arrivare ai rigori

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