AD Al-Hilal: "Inzaghi scelto da tempo, ma ci ha chiesto di aspettare la finale di Champions". Poi la frecciata a Theo e Osimhen
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“Potrebbe sembrare qualcosa di improvviso, ma è il risultato di un duro lavoro. Stava giocando una partita importantissima e ci ha chiesto di mettere tutto da parte fino a dopo la finale.Era già tutto deciso, ma non era stato firmato prima della finale, solo perché per rispetto ci ha chiesto di aspettare, il che è certamente giusto. In questa stagione siamo arrivati secondi, il che è al di sotto delle aspettative. E molto semplicemente, quello che ci aspettiamo dal nuovo allenatore è che ci aiuti a vincere di nuovo e a riconquistare il campionato”, ha dichiarato Esteve Calzada. Parole in contraddizione rispetto alla versione fornita, sponda Inter, dal presidente Beppe Marotta: “Devo dire che lo stesso Inzaghi ha detto che questa decisione l’ha presa il lunedì successivo alla finale di Champions. Leggendo i giornali ho letto di confusione e scetticismo, come se fossimo confusi. Questa dichiarazione ci ha trovato parzialmente impreparati e ci siamo mossi”.
Diatribe a parte sulla nomina di Inzaghi come allenatore dell'Al Hilal, il dirigente del club saudita si è soffermato anche sulle tante piste di mercato seguite (alcune in Italia, come Angelino e Theo Hernandez o Victor Osimhen) e non andate a buon fine nella finestra supplementare creata nei primi giorni di giusto, proprio con un occhio rivolto al Mondiale per club. “Abbiamo cercato di vedere se fosse possibile rinforzare la squadra. Ma alcuni giocatori erano già in modalità ‘vacanze’, altri chiedevano semplicemente troppo denaro, e siamo consapevoli che la nostra squadra è estremamente competitiva. Puntiamo ai giocatori più importanti. Siamo molto ambiziosi, ma abbiamo bisogno di vedere la voglia del giocatore stesso e la transazione deve funzionare in entrambi i sensi. L'unica cosa che abbiamo cercato di ricordare ai giocatori e agli agenti è che sì, siamo sauditi, ma qui non stampiamo banconote! Il mio ruolo di amministratore delegato è quello di garantire che il club sia gestito in modo efficiente, in modo da poter disporre del budget più ampio possibile per ingaggiare grandi giocatori, ma non a qualsiasi costo. Ecco perché a volte ci ritiriamo dalle trattative, perché vogliamo giocatori che siano davvero desiderosi di venire e non solo interessati ai soldi”.
Tra le piste più suggestive, seguite proprio per presentarsi al Mondiale per club con un ulteriore motivo di attrazione, c'era anche quella legata a Cristiano Ronaldo, che ha però scelto di rinnovare il suo contratto coi rivali dell'Al Nassr: “Non si voleva prendere una decisione pensando solo a questo torneo. Una decisione che poi si sarebbe dovuta portare avanti per i prossimi due o tre anni. Per quanto io rispetti Ronaldo come grande giocatore, come tutti riconosciamo, è certamente controproducente portare il giocatore più importante del tuo più grande avversario a giocare con te. Soprattutto se si tratta solo di tre o quattro settimane”.
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