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  • Bari non ci sta: 'Siete solo dei figli di p...'. L'incubo Serie C si avvicina: numeri impietosi e calendario impossibile

    Bari non ci sta: 'Siete solo dei figli di p...'. L'incubo Serie C si avvicina: numeri impietosi e calendario impossibile

    • Gabriele Stragapede
    Un silenzio stampa che non serve. Il Bari si avvicina, sempre di più, allo spettro, all’incubo di una clamorosa retrocessione in Serie C. Dopo aver assaporato, sino agli ultimi secondi della scorsa stagione, la promozione in Serie A, la squadra pugliese rischia di salutare la cadetteria. Pesante il ko contro il Cosenza arrivato al Marulla nel tardo pomeriggio odierno, che ha costretto gli uomini di Giampaolo ad arrendersi per 4-1, con reti di Mazzocchi, Tutino, Forte e Calò su splendida punizione. Inutile la rete dell’ex di Marco Nasti, che aveva provato ad accorciare i conti, dopo l’iniziale 1-2 della squadra calabrese. Una partita cominciata male e terminata peggio, con Bellomo che si lascia espellere dopo una follia (mano al collo di Calò) che gli costerà una lunga squalifica.

    NUMERI IMPIETOSI - La stagione del Bari è senz’altro tragica sotto ogni punto di vista. E pensare che, nelle idee della proprietà, questa formazione, rimaneggiata dal mercato estivo, doveva puntare alla promozione diretta in Serie A. Il destino (e i risultati) invece, stanno ipotizzando l’amarezza, sempre più concreta, di una clamorosa retrocessione. Tutto frutto di una squadra che, alla trasferta di Cosenza, ha messo in fila 36 punti, grazie a 13 sconfitte, 15 pareggi e sole 7 vittorie (solo il Lecco già retrocesso ha vinto meno). Ben 47 i gol subiti (sestultima peggiore difesa della Serie B) e solo 34 quelli segnati (terzo peggior attacco).

    BARI, CHE METAMORFOSI: DAL SOGNO A ALL’INCUBO C IN UNA STAGIONE

    TROPPI CAMBI IN PANCHINA - I risultati sono impietosi, data anche una situazione in panchina che testimonia un percorso tortuoso. Dall'inizio del campionato, infatti, sono cambiati addirittura 4 allenatori: all'esonerato Michele Mignani (fautore dell’arrivo alla finale playoff dello scorso anno) è subentrato Pasquale Marino, sostituito poi da Beppe Iachini, esonerato a sua volta per fare spazio a Federico Giampaolo, ex tecnico dell’Under 19 e della Primavera pugliese e traghettatore in quest'ultima parte di stagione. Inutili i tentativi della proprietà De Laurentiis - che ha sbagliato l'impossibile in quest'annata, dalla comunicazione, al mercato agli esoneri - di dare uno scossone alla squadra, che l'anno prossimo rischia di ripartire dalla Serie C.

    A RISCHIO RETROCESSIONE - Con tre giornate ancora da giocare, il Bari è al 18esimo posto con 36 punti, a -1 dalla triade a 37 composta da Spezia, Bari e Ascoli. Se finisse così il campionato, il Bari sarebbe aritmeticamente in Serie C. Il rischio è alto, dato che i Galletti non vincono dal 17 febbraio scorso, dall'1-0 alla Feralpisalò marcato Sibilli.

    CALENDARIO QUASI IMPOSSIBILE - La Serie C è un rischio concreto, dato che il calendario non promette nulla di buono. Dopo la trasferta persa a Cosenza, c’è il Parma al San Nicola (emiliani che sono primi in classifica e cercano i punti decisivi per la promozione diretta A, che può arrivare anche già nella prossima giornata), quindi il Cittadella al Tombolato e il match finale in casa contro il Brescia. Poi la parola fine su una stagione da dimenticare. L'esito è ancora sconosciuto: salvezza, playout e retrocessione, in tre settimane il Bari si gioca il futuro. Ma la Serie C sarebbe un fallimento totale, difficile da digerire per la piazza.

    CONTESTAZIONE - A fine gara
    , dopo il 4-1 subito sul campo della diretta concorrente Cosenza, i quasi 2.000 tifosi giunti in Calabria hanno cantato il coro “Siete solo dei figli di p*****a” alla squadra, prima che facesse rientro negli spogliatoi, come riportato da PianetaBari.

    UN SOLO OBIETTIVO - Il presente, in ogni caso, risponde a un obiettivo primario: mantenimento della categoria. Le contestazioni dei tifosi sono state plurime, il tempo e la pazienza a Bari sono terminati. Uscire dalla crisi per ritrovare la speranza di un futuro che possa tornare glorioso per una piazza che, per storia e affluenza di pubblico allo stadio, merita la massima categoria. I tifosi hanno già da tempo sfidato apertamente la proprietà, ora spetta a De Laurentiis cogliere il guanto di sfida. Meno chiacchiere per sviare dai reali problemi di Bari, più fatti. A De Laurentiis dimostrare l’amore da sempre giurato verso la piazza pugliese.

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