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  • Che fine ha fatto? Il 'golden boy' Owen: da Pallone d'Oro alla carriera di fantino

    Che fine ha fatto? Il 'golden boy' Owen: da Pallone d'Oro alla carriera di fantino

    • Alessandro Di Gioia
    L'ultimo Pallone d'Oro inglese ha 44 anni, un passato da Golden Boy e viene da un cittadina della contea del Cheshire, non lontano dal confine tra Inghilterra e Galles: Micheal Owen da Chester, ex attaccante di Liverpool, Real Madrid, Newcastle, Manchester United e Stoke City, è entrato nella leggenda nel 2001, quando vinse l'ambito premio consegnato allora dalla rivista francese France Football, a soli 21 anni, dopo aver trascinato i Reds alla vittoria della Coppa Uefa e della Supercoppa europea e prima di guadagnarsi la chiamata del Real.

    NON SOLO IL PALLONE D'ORO: PALMARES DA RECORD - Owen è stato uno dei migliori centravanti inglesi della storia, anche se spesso viene ricordato per i tantissimi infortuni e per essersi "bruciato" troppo in fretta, dopo gli esordi da assoluto fuoriclasse: 89 presenze e 40 reti con la maglia della nazionale dei Tre Leoni, due titoli di capocannoniere di Premier League, autore del secondo più bel gol di sempre in un Mondiale, quello realizzato nel 1998 contro l'Argentina, oltre ai trofei individuali e di squadra già citati. Figlio di un ex calciatore professionista, Terry Owen, terzo di quattro fratelli, Micheal iniziò a giocare da giovanissimo, nel Mold Alexandra, squadra con la quale ha battuto il record di reti nel campionato scolastico del Galles settentrionale (92 goal, 13 in più di quelli segnati anni prima da Ian Rush). Il Liverpool se lo accaparrò quasi subito, a 12 anni, facendogli svolgere tutta la trafila delle giovanili, prima dell'esordio in Premier con gol nel 1997, a soli 18 anni.

    LIVERPOOL DA SOGNO: IL GEMELLO HESKEY E LA FAMA DA GOLDEN BOY - Già, perché Owen è come un fiammifero che si accende subito ma si consuma simultaneamente: a inizio carriera sembra addirittura poter diventare uno dei migliori 10 calciatori di sempre, prima di iniziare a conoscere il dolore degli infortuni. Tra i 18 e i 24 anni vince una Coppa UEFA, una Supercoppa Europea, una Coppa d'Inghilterra nella quale realizza una splendida doppietta contro l'Arsenal degli "Invincibili" e una Coppa di Lega inglese, assieme al 'gemello' Emile Heskey, con cui forma una coppia di attaccanti assortita al meglio. Miglior esordiente, miglior giovane in Premier e miglior giovane nei Mondiali del 1998, dopo essere stato il più giovane giocatore della storia del calcio inglese a vestire la maglia della nazionale. Gli anni migliori Owen li trascorre a Liverpool, squadra nella quale si guadagna il soprannome di Golden Boy ("ragazzo d'oro") e con la quale realizza 118 reti in 216 presenze: nel 2001 viene votato come miglior giocatore del mondo, battendo Raul del Real Madrid e Oliver Kahn del Bayern Monaco. 

    REAL MADRID E NEWCASTLE: TRA INFORTUNI E SFORTUNA - Il Real Madrid dei Galacticos non se lo può fare scappare: nel 2004 i Blancos lo acquistano dai Reds per 25 milioni di euro, ma in Spagna Owen vive una stagione da comprimario, realizzando comunque 13 reti in 36 presenze ma non abituandosi mai al calcio spagnolo. A fine stagione torna in Inghilterra, anche in seguito a un brutto infortunio: quella a Madrid sarà per lui l'unica stagione fuori dai confini della Gran Bretagna.  Firma per il Newcastle, ma la sfortuna non gli dà pace: prima la rottura dei legamenti nel 2006, che gli fa saltare anche il Mondiale, con conseguente trapianto da un atleta scomparso prematuramente, poi la rottura della caviglia, nel 2009. Con la maglia dei Magpies mette a referto solamente 72 presenze e 26 reti in quattro stagioni: una miseria, per chi si ricorda del Golden Boy capace di segnare sempre e in ogni modo.

    LA RINASCITA CON FERGUSON, PRIMA DELLA FINE - Nel 2009 Alex Ferguson gli concede una chance, dato che lo ritiene la spalla perfetta per Wayne Rooney: Owen firma per il Manchester United, non senza le rimostranze dei tifosi dei Red Devils, che non gli perdonano la militanza e le simpatie nell'odiato Liverpool. Con la 7 lasciata vacante da Cristiano Ronaldo, appena passato al Real Madrid, l'attaccante inglese sembra tornare quello di un tempo: mette subito a segno reti decisive per lo United, tra cui quella nella vittoria del derby contro il City e la tripletta contro il Wolfsburg in Champions, la prima dal 2005. Quando le cose sembrano andare per il meglio però, Owen si infortuna ancora, saltando l'ultima parte della stagione 2010 e conseguentemente il Mondiale, ancora una volta. Nel 2011 perde la finale d Champions contro il Barcellona ma conclude l'esperienza con la maglia del Man United con una vittoria in campionato, una in Carling Cup e due nel Community Shield. L'anno seguente prova a prolungare la sua carriera firmando per lo Stoke City, ma i ripetuti problemi fisici lo costringono a dire basta con il calcio giocato, a soli 33 anni. 

    LA CARRIERA DA FANTINO - E ora? Owen assieme a ex compagni del calibro di Ronaldo, Figo e Zidane, fa parte della squadra leggende del Real Madrid, anche se ha messo su qualche chilo in più rispetto al passato (emblematico il tweet: "Pensavo di aver messo su qualche chilo, poi ho visto il mio ex compagno Ronnie"). Ma l'aspetto più clamoroso della nuova vita dell'ex Golden Boy è la carriera da fantino professionista: tirato a lucido e subito competitivo, anche se si trattava di una gara di beneficenza, ha corso negli scorsi giorni ad Ascot, in sella a Calder Prince, chiudendo al secondo posto la The Prince’s Countryside Fund Charity Race. Talento precoce, come nel pallone, sperando che questa volta sia meno sfortunato.

    @AleDigio89 

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