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    Venezia, parla Nani: 'Ho bisogno di allenarmi, ecco cosa mi ha convinto a venire. Su CR7, la Lazio e il Mondiale...'

    Venezia, parla Nani: 'Ho bisogno di allenarmi, ecco cosa mi ha convinto a venire. Su CR7, la Lazio e il Mondiale...'

    Luis Nani è il colpo del mercato di gennaio del Venezia. Ecco le parole di presentazione del fantasista portoghese nella sua nuova avventura:

    Che fattore ti ha permesso di essere incisivo già nei primissimi minuti della tua avventura senza allenamenti?
    "Penso che la voglia di fare bene sia stata la cosa più importante in quella partita, non ho fatto tanti allenamenti con la squadra, per dare il massimo dovrò allenarmi di più. Per pochi minuti però andava bene comunque, ora lavorerò e aspetterò l'occasione per aiutare la squadra, sappiamo di essere in un momento difficile per la squadra".

    Cosa ti ha convinto ad accettare la proposta del Venezia:
    "Il progetto mi ha convinto, è ambizioso, io sono uomo di calcio, voglio stare in una squadra dove c'è voglia di crescere e fare sempre meglio. Ho visto il progetto Venezia con i miei occhi e mi ha convinto, ora penso solo a giocare a ad aiutare i giovani a fare ancora meglio".

    Prime impressioni dalla squadra?
    "Il gruppo mi ha fatto un'impressione fantastica, mi ha accolto bene, è un gruppo giovane, ben disposto, c'è tanta energia e c'è la possibilità di fare molto bene giorno dopo giorno. C'è un margine di crescita importante e sono contento per questo, io cercherò di portare qualcosa in più alla squadra e ai più giovani. Penso sia più facile quando c'è un gruppo disponibile, con qualità ed energia, ora dobbiamo stare tutti insieme".

    Come ti sei trovato nella MLS a Orlando?
    "È stata un'esperienza spettacolare, mi sentivo bene fisicamente e ho vissuto tre anni meravigliosi, questo mi ha dato tanta voglia di fare bene per tanti anni, ho voglia di fare la stessa cosa di qua. So di avere tanto lavoro davanti ma non ho paura, nella vita ho sempre lavorato tanto e con il lavoro tutto è possibile".

    Sei mai stato a Venezia? Come hai visto il rientro di Ronaldo a Manchester e un commento su Italia-Portogallo?
    "Non sono mai stato qua, è la mia prima volta a Venezia, spero di avere tempo per conoscere la città, il ritorno di Cristiano Ronaldo a Manchester è bello, torna in una casa che conosce bene, in una piazza che gli vuole bene e lui là si sente a casa. Sul possibile Italia-Portogallo... è un caso molto serio, sappiamo che l'Italia è sempre una squadra tosta, in partite di play-off può succedere qualsiasi cosa, vedremo".

    Tra tante vittorie qual'è quella di cui vai più orgoglioso e se hai rimpianti:
    "Quella che mi è piaciuto di più è sicuramente quella dell'Europeo, quando giochi con la Nazionale sai che giochi non soltanto per il tuo Paese ma per tutti, famiglia, amici, etc... quando torno con la memoria a quell'avventura non riesco a spiegare bene le emozioni provate. Per quanto riguarda i rimpanti, volevo giocare la finale di Champions League contro il Barcellona, una partita difficile, contro una squadra fortissima, venivo da un'annata stratosferica e mi aspettavo di giocare, il mister mi disse che dovevo essere l'arma segreta, ma io volevo giocare dall'inizio".

    Il rapporto con Cristiano Ronaldo?
    "Sono in buoni rapporti con Cristiano, abbiamo giocato tanti anni assieme tra Manchester United e nazionale. Quando sono arrivato allo United lui era là già da tre anni, mi ha portato a casa sua, mi ha aiutato con la lingua, a parlare in inglese. È importante quando arrivi in un paese diverso conoscere qualcuno che può aiutarti ad ambientarti. Talvolta ci sentiamo via messaggio, non parliamo tantissimo perché lui parla poco".

    Che ricordo hai della Lazio e che sensazione ti darà vedere Simone Inzaghi vedere sulla panchina dell'Inter?
    "I ricordi che ho sono buoni, i tifosi, la gente, la città di Roma, mi sono trovato bene io come la mia famiglia, anche il club mi ha trattato bene, con tanto rispetto. Era un momento un po' particolare per entrare nel gruppo perché era solido già di suo, giocavano bene e c'erano ragazzi di qualità. Inzaghi è sempre stato molto corretto con me e spazio non ce n'era tanto, quello è stato l'unico problema, mi è dispiaciuto perché mi sentivo bene, ho fatto qualche gol e assist e potevo fare di più. Sono stato contento però di essere stato alla Lazio".

    Fisicamente come stai?
    "Valutare la mia condizione fisica non è semplice perché mi sono allenato tanto ma individualmente, non è la stessa cosa che allenarsi in gruppo, voglio allenarmi tanto con i compagni per arrivare il più rapidamente possibile al top della forma, poi il campo dirà come sto".

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