Calciomercato.com

  • Sampmania: vorrei salvare e riavviare come in Football Manager

    Sampmania: vorrei salvare e riavviare come in Football Manager

    • Lorenzo Montaldo
    Ho un'ammissione piuttosto scabrosa da fare. Avete presente Football Manager, il gioco manageriale in cui tu sei direttore sportivo e allenatore di una società? Mi ci sono divertito per anni, e devo confessare un mio segreto di cui non vado molto fiero. In qualche occasione, prima di una partita importante e decisiva salvavo e, se le cose non andavano come dovevano, spegnevo e riaccendevo il computer per rigiocarla. Mi è capitato un paio di volte, non di più, ma è il mio scheletro nell'armadio.

    Ecco, prima della partita a Lecco della Sampdoria avrei voluto tanto salvare per spegnere e riaccendere in caso di eventuale psicodramma. Invece non è servito, e ne sono davvero molto, molto felice. Eppure per oltre ottanta minuti ho desiderato con tutto me stesso poter riavviare il nastro dell'incontro. Avrei tanto desiderato un tasto 'off', così da ricominciare da capo e disputare di nuovo una sfida troppo brutta per essere vera. Indecente il meteo, il campo, le squadre, lo spettacolo tecnico: tutto terribile. Quella di ieri è stata realmente la regina delle sfangate.

    La Sampdoria non aveva alternative. Doveva vincere, punto e basta. Il pareggio avrebbe significato abbandonare definitivamente - e giustamente - le ambizioni playoff. Invece, i risultati concomitanti e il tap-in del Cigno hanno dato tutto un altro sapore ad un turno infrasettimanale potenzialmente da incubo. Siamo tutti legittimamente esaltati e felici, io per primo, e ci mancherebbe che non fosse così. Ma di questa sfida salviamo la classifica che produce, l'umore che lascia e la sensazione di avere un giocatore in grado di fare la differenza da solo, e stop.

    Il risultato è strepitoso, i contenuti del match invece sono stati assolutamente poveri e preoccupanti. La Samp ha proseguito il trend già intrapreso da tempo, ossia quello che vede da oltre un mese una squadra in netta difficoltà a livello fisico e di gioco. Certo, ci sono tutte le attenuanti del mondo. Gli infortuni, il terreno di gioco indegno, la stagione logorante dal punto di vista mentale: ci metto tutto dentro, e capisco. Ma soffrire per 80 minuti contro un Lecco già retrocesso, non riuscire a sbloccare la gara se non in sacrosanta superiorità numerica, di fronte ad una compagine che aveva subito 66 reti in 35 gare (quasi 2 a partita di media), non è accettabile.

    La Samp è riuscita a sfilare i tre punti alla squadra lombarda grazie alla sua qualità, perché se dalla panchina ti entrano De Luca, Pedrola e Benedetti hai oggettivamente qualcosa in più rispetto agli avversari. Però l'involuzione rimane ed è preoccupante, così come resta inquietante la mancanza di alternative di livello nella formazione doriana. Verre ha disputato l'ennesima partita incolore, Alvarez è ingrigito e avulso dal gioco, probabilmente anche fuori ruolo, Kasami ha preoccupantemente abbassato la sua asticella, Ricci ha offerto l'ennesimo giro a vuoto, insomma, di spunti su cui riflettere prima della battaglia in cui ci giochieremo la vita, ossia quella di sabato, ce ne sono tanti. 

    Eppure per Samp-Reggiana sono stranamente fiducioso. Forse perché ritengo impossibile fare peggio di Lecco sul piano del gioco, o perché so che, rientrando Borini, Esposito e Depaoli, riposati e in forma, con De Luca recuperato e Pedrola in stato di grazia, l'offerta di spettacolo sarà sicuramente molto maggiore rispetto al pantano di ieri. E so anche che a Marassi ci sarà un clima da finale, non credo che la Reggiana avrà vita facile. Vi dico di più: sono talmente fiducioso, che potrei quasi pensare di affrontare l'impegno del Ferraris anche senza salvare e riavviare come in Football Manager.  Anche se magari non lo farei nei playoff, ecco...

    Instagram
    @lorenzo_montaldo
    Twitter
    @MontaldoLorenzo

    Altre Notizie