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  • Abbiati salva un Milan troppo brutto per essere vero, ma non sparate su Ibra

    Abbiati salva un Milan troppo brutto per essere vero, ma non sparate su Ibra

    Con un solo gol di scarto nel computo delle reti segnate fra andata e ritorno, prigioniero di impreviste ed imprevedibili sofferenze, il Milan si è qualificato ai quarti di finale della Champions League, nonostante sia stato pesantemente sconfitto da un grande Arsenal nella gara di Londra. Dopo cinque anni, i rossoneri tornano fra le otto migliori squadre d'Europa.  

    A decidere è stato il poker di San Siro. Ha reso inutile i tre gol segnati dai Gunners all'Emirates Stadium dove il migliore in campo è stato Abbiati, protagonista di un doppio intervento straordinario.


    Ma, tanto erano piaciuti i Campioni d'Italia nella prima partita, tanto hanno giocato al di sotto delle loro possibilità nella seconda, risultando addirittura irriconoscibili per 45 minuti, quando inconsciamente pensavano che l'impegno londinese fosse una formalità e invece si è trasformato in un incubo. 

    Il primo tempo è stato catastrofico, nonostante il coraggio di Allegri che si è presentato con tre punte. Squadra lenta, impacciata, incapace di accelerazioni: così, sono bastati un errore di Mexes, un altro di Thiago Silva e i rossoneri sono andati sotto di due gol dopo soli 25 minuti. Van Persie su rigore ha firmato il tris prima dell'intervallo. Van Persie il quale, ancora una volta, ha confermato di essere uno dei più forti giocatori del mondo: forse, se n'è reso conto anche Berlusconi che lunedì sera, da Biscardi, aveva definito un carneade il fuoriclasse olandese.

    Allegri ha infranto il tabù degli ottavi, contro il quale i rossoneri  avevano sbattuto per tre volte di fila, però, l'unica cosa da festeggiare sul prato del bellissimo Emirates Stadium è stata la qualificazione, come ha realisticamente annotato Mexes. I fantasmi del Deportivo e del Liverpool by Istanbul sono stati scacciati dall'orgoglio che nei momenti difficili contraddistingue l'EuroMilan. Ibrahimovic, Van Bommel, Mexes hanno sorretto la squadra, prendendola per mano. Le critiche che sono piovute sullo svedese dopo la partita sono improvvide e ingenerose. Ibrahimovic non può essere considerato un fenomeno per l atripleta di Palermo e un brocco per non avere segnato a LOndra: Ibrahimovic è un fuoriclasse assoluto che, però, non può vincere le partite di Champions League da solo. Vero, El Shaarawy e Robinho?

    E' vero: nel secondo tempo abbiamo rivisto sprazzi di vero Milan, eppure i brividi sono stati sin troppi per una squadra che partiva dal 4-0. Gli applausi e le sciarpe levate al cielo dai tifosi dell'Arsenal sono stati il doveroso omaggio agli uomini di Wenger che hanno sfiorato un'impresa memorabile.

    Wenger era furioso con l'arbitro perchè, a suo dire, il recupero di tre minuti è stato troppo corto. Il francese conferma la sua nomea di perdente di successo. L'eliminazione dell'Arsenal è nata a San Siro dove l'allenatore dei Gunners ha sbagliato tutto. Nella stessa misura in cui, stasera, ha azzeccato tutto. Ma, per fortuna del Milan, non è bastato.
     

    Xavier Jacobelli

    Direttore Editoriale www.calciomercato.com
     

     


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