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  • Allegri, Sos al Milan:| 'Ora sembro il più scarso'

    Allegri, Sos al Milan:| 'Ora sembro il più scarso'

    Il tecnico rossonero sfida la trappola Malaga, sfodera ironia e sicurezza: "Sento che verremo fuori da questa situazione".
    Allegri, Sos al Milan. E' sull'orlo del precipizio: "Ora sembro il più scarso".
    L'ultima notte passerebbe come tutte le altre. «Io di solito dormo sempre prima della partita. È la notte dopo la partita che non dormo». Ma dicono che la prossima notte non sarà più una notte da Milan per l'allenatore Massimiliano Allegri, in ogni caso. Anche in caso di vittoria contro il Malaga, sussurrano i falchi con un sorriso soddisfatto. Massimiliano, per la verità, sembra sereno. Provano a smuoverlo usando paragoni con James Bond e un congegno a orologeria sotto la sua panchina, da bloccare a pochi secondi dal clic fatale. Che il congegno a orologeria sia la pazienza di Berlusconi (lui medesimo paragonato pochi giorni fa a 007, di questi tempi va di moda), lo sa anche Allegri, ma non si scompone. E si congeda dai giornalisti con sorrisi e battute. Se è stata l'ultima vigilia, l'ha chiusa con stile. Mancano solo lo champagne e l'Aston Martin.


    Unione - «La fiducia nel nostro allenatore c'è e ci sarà sempre». Ora 19.05, parola di Ambrosini, uno che non ha mai fatto la coda fra gli adoranti del super-rimpianto Ancelotti, ma neppure fra quelli del tecnico campione d'Italia un anno e mezzo fa. Ambrosini è un capitano distinto e distaccato, stile Maldini. Parla bene a abbastanza poco, ricorda a tutti che i cambi di modulo fanno parte del bagaglio di una squadra moderna, fa discorsi ai compagni senza rivelare una parola all'esterno neppure sotto tortura, ed è già la seconda volta in poche settimane che si schiera pubblicamente dalla parte di Allegri. «Se ho la squadra con me? Di solito quando li alleno vengono tutti», ridacchia Allegri nella chiacchierata mattutina con la stampa a Milanello. Sprofondato nel divano bianco, dice che non pensa mai che potrebbe essere la sua ultima partita: «Fortunatamente sono ancora un po' incosciente». Alle sue spalle il caminetto sfondo alle conferenze di Capello. Un anno fa dicevano che Allegri gli somigliava, ora è il simbolo della precarietà. «Va così, prima ero uno dei più bravi, ora sono scarso. Ma non mi lamento, il calcio funziona in questo modo. Sembra anche che i miei giocatori siano diventati i più scarsi di tutti, invece hanno la forza di venire fuori da questa situazione. E ce la faremo. Non sento Berlusconi da una settimana ma parlo tutti i giorni con Galliani. Conosco il pensiero della società, sono tranquillo».

    Ragazzi fortunati - Parla al plurale, pensa al plurale. Regala battute e sorrisi, dalle 12.40, quando compare per la prima conferenza stampa, alle otto di sera, quando scompare dentro un'auto per tornare in albergo dopo la conferenza stampa bis, allo stadio di Malaga. Dietro si porta i soliti dubbi di formazione e alcune sentenze. Eccole qui, in forma di zibaldone disordinato: «Il ritiro? Decisione della società, ma dormire qualche notte fuori casa non mi sembra così pesante. E poi siamo a Milanello, mica in miniera. Siamo fortunati». «Nel calcio c'è molto di imponderabile ed è inutile tentare di spiegare tutto. A volte uno tira una punizione e ammazza uno in curva, un'altra volta tira da 35 metri e fa gol». «Tante volte ho sbagliato formazione e abbiamo vinto lo stesso». «Chi pensa troppo diventa matto, meglio evitare». «Dormo bene perché sono lucido, e poi se uno lavora e fa il suo nel migliore dei modi, deve comunque affidarsi al pallone che gira e accettare quello che capita». «Ogni tanto cadere fa anche bene». Autobiografico o no, il messaggio fa pensare. Se cadrà a Malaga, Allegri si rialzerà e se ne andrà dando un buffetto a un filo di polvere sullo smoking, dopo l'esplosione.


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