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  • Juve, giù la maschera: Allegri a processo

    Juve, giù la maschera: Allegri a processo

    Questa, semplicemente, non può essere la Juve. Non è solo una questione di risultati, al di là del tormentone lanciato da Andrea Agnelli nell'Assemblea degli Azionisti. Non è solo una questione di gioco, di giocatori, di atteggiamento. Così come non può essere solo una questione di infortuni o mercato cervellotico. Tra alibi e buoni propositi, la stagione è ormai arrivata a fine ottobre e della Juve non c'è proprio traccia. Quattordici partite ufficiali, dalla vittoria in Supercoppa con la Lazio sono cambiate tredici formazioni diverse e di passi in avanti francamente non se ne vedono: qualche barlume di speranza si era intravisto, soprattutto grazie al rientro di Khedira e Marchisio in mediana, sulle ali delle giocate ora di Dybala ora di Cuadrado. Ma il punto toccato a Reggio Emilia ci si augura proprio possa essere quello più basso, perché contro la personalissima bestia nera Sassuolo, Allegri ha proposto una Juve realmente capace di offrire uno spettacolo francamente desolante.

    QUALE SCUDETTO? – Anche perché non ci può essere nessuna tabella di marcia che tenga, invece di pensare allo Scudetto a Torino diventa fondamentale ricominciare ancora una volta da zero. Si può dare appuntamento a Natale come a marzo: per quanto non si voglia vedere la classifica, questa è lo specchio di quello che è stata in grado di offrire la Juve fino ad oggi. Preoccupa la mancanza di continuità di rendimento, come squadra e come individualità: il gioco semplicemente manca, la palla gira solo in orizzontale ed è troppo facile per le avversarie tenere in scacco la manovra bianconera. Gli infortuni continuano a fioccare, in gran parte per guai muscolari che puntano inevitabilmente il dito verso quella preparazione contestata già dall'incandescente estate vissuta a Vinovo. In questo contesto anche i singoli fanno fatica a spiccare, costretti puntualmente a dovere o volere fare tutto da soli, sciogliendosi come neve al sole che si chiamino Pogba e Morata, Dybala o Cuadrado. Ed anche i numeri si ritorcono contro: gli zero gol subiti nelle scorse tre partite si trasformano in tre partite senza gol segnati nelle ultime quattro gare. Che fanno il paio con un altro preoccupante zero, quello sotto la voce gol su palla inattiva, ennesima situazione che una volta aiutava la Juve a risolvere le partite e che adesso sembra puntualmente solo il preludio ad una palla persa. La squadra non solo è nervosa e sfilacciata, semplicemente in questo momento non c'è. Non è la falsa partenza di agosto il problema, lo sono i soli 12 punti nelle seguenti otto partite (media da metà classifica ad esser ottimisti, lo sono un gioco abulico ed un'inconistenza cronica nell'area avversaria. Allegri deve trovare una soluzione in fretta, prima che sia costretta a trovarla la società una soluzione, magari drastica.


    Nicola Balice
    @NicolaBalice


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