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  • Antognoni:| Ritorno alla Fiorentina?

    Antognoni:| Ritorno alla Fiorentina?

    Intervista del sussidiario.net a Giancarlo Antognoni.
    Antognoni, la sua splendida carriera nella Fiorentina è appena stata riconosciuta con l'assegnazione del Golden Foot 2010…
    "Lo dedico ai tifosi viola. La Fiorentina è sempre nel mio cuore".

    La Fiorentina sta vivendo un momento difficile, è addirittura ultima in campionato…
    "Ci sono assenze importanti come quelle di Mutu e Jovetic che sicuramente stanno condizionando il rendimento della squadra. La speranza è quella che possa riprendersi presto".

    E’ importante questa partita con il Bari…

    "Tutte le partite sono importanti da qui fino alla fine del campionato, ognuna assegna tre punti".

    Quali sono i problemi della squadra viola?
    "Ha mantenuto più o meno l’intelaitura della scorsa stagione. Non si è rinnovata moltissimo".

    Nonostante la classifica si può pensare a una qualificazione per l’Europa League?
    "Per ora è importante è risalire la corrente e ci sono tutti i mezzi per farlo. Sicuramente mi sembra una formazione che può stare nella parte alta della classifica, da metà in su".

    Non si sente l’assenza di Prandelli?

    "Prandelli ha fatto molto bene a Firenze".

    Mihajlovic?
    "Lasciamolo lavorare, diamogli tempo".

    Chi è l'erede di Antognoni?
    "Non ci sono eredi. Ogni giocatore è unico. Rivera, così come Baggio, così come Antognoni".

    Montolivo?
    "Per ora ha preso la fascia di capitano della Fiorentina. E’ una cosa importante".

    Cosa pensa della Cittadella dello Sport?
    "Mi occupo solo di fatti tecnici. Queste sono cose che riguardano la società, come tutta la gestione della Fiorentina".

    Dicono che potrebbe tornare alla Fiorentina…

    "Dicono tante cose".

    Parliamo di Nazionale. Come vede Prandelli?
    "E' un tecnico preparato ma è difficile dare un giudizio, siamo ancora all'inizio della sua gestione".

    Questo periodo del calcio azzurro non le ricorda quello da lui vissuto dopo la disfatta del 1974 ai Mondiali di Germania, quando Bernardini e poi Bearzot diedero inizio alla rivoluzione della Nazionale?
    "E' un po' come allora. Certo allora nel campionato italiano non c’erano giocatori stranieri. Questo era un vantaggio per la Nazionale".

    Quali sono gli obiettivi dell’Italia?

    "L'Europeo è un appuntamento importante. Ma il vero obiettivo sono i Mondiali del 2014 in Brasile".
     


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