Calciomercato.com

  • Atalanta, Palma: 'Totti il più forte, ma il mio idolo è Pirlo'

    Atalanta, Palma: 'Totti il più forte, ma il mio idolo è Pirlo'

    Correva il minuto 70 quando, in Udinese-Atalanta, il tabellone delle sostituzioni segnava l'entrata in campo di Antonio Palma, numero 94 - come il suo anno di nascita - e casacca nerazzurra. Prima presenza per il centrocampista della Primavera, in una stagione che l'ha visto protagonista anche con la nazionale under 19 di Alberigo Evani.

    Antonio Palma, finalmente l'esordio in A.
    «Una bellissima sensazione, inaspettata. Sono stato convocato al venerdì perché Biondini soffriva di un problema al dente. Esordire è il sogno di chiunque inizia a giocare».

    Però non era la prima volta in panchina.
    «La nona, per l'esattezza. Quest'anno ho vissuto esperienze importanti, come vivere la trasferta, fare parte del gruppo».
    Differenze con la Primavera?
    «Ci sono pressioni diverse, non sono abituato a giocare in uno stadio con molta gente, il ritmo è più alto anche solo in allenamento. E poi un po' di emozione».
    Cosa le ha detto Colantuono in panchina?
    «Di andare a scaldarmi, dopo mi ha chiamato a sé e mi ha raccomandato di stare calmo, come se giocassi in Primavera. I compagni sono stati molto disponibili».
    Qualcuno le ha fatto le congratulazioni?
    «In molti, i miei amici mi hanno organizzato una festa appena tornato. Un ringraziamento va alla mia famiglia e uno alla mia fidanzata, sono venuti a vedermi a Udine. Sentivano il mio esordio, io non ne sapevo nulla».
    Col Chievo è difficile che possa bissare.
    «Sono a Coverciano, con l'under 19, stiamo preparando un torneo in Russia valido per la qualificazione agli Europei di categoria. Non penso di essere convocato».
    Rimane una bella stagione e giocherà la fase finale del campionato Primavera.
    «Siamo nelle migliori otto, ci teniamo a fare bene. La nostra forza è il gruppo, formato da splendidi ragazzi, sia come calciatori che come persone. E tutti possiamo avere ottime prospettive per il futuro».
    E il suo, di futuro, qual è?
    «Valuterò con la società cosa è meglio per me. So di dovere fare esperienza e qualche anno in prestito è preventivabile. Vedremo se ci sarà la possibilità di tornare a Bergamo».
    A Zingonia ha svolto tutta la trafila delle giovanili.
    «A sei anni ho incominciato a fare provini, giocavo nel San Fruttuoso, a Monza. In terza elementare sono entrato nei Pulcini e piano piano ho coltivato questo sogno, stagione dopo stagione».
    Non c'è solo il calcio. Come va a scuola?
    «Sono al quinto anno di superiori, al Liceo Scientifico. L'ultimo, ho gli esami quest'estate».
    In bocca al lupo. Com'è coniugare studio e sport?
    «Crepi. Non è semplice, perché non sempre riesci a stare dietro al programma. Dopo mi piacerebbe iscrivermi all'Università, Giurisprudenza».
    Come Stendardo.
    «Ne abbiamo parlato qualche volta. Sarà difficile ma non ho scadenze, ai miei fa piacere che voglia continuare a studiare. Mia madre poi è avvocato».
    Seguirà le sue orme?
    «Potrebbe essere una scelta per rimanere nel mondo del calcio, come procuratore».
    Dalla panchina, qual è l'avversario più forte che ha avuto l'opportunità di vedere?
    «Direi Totti. È troppo bravo, davvero. Poi c'è Di Natale, ha toccato tre palloni e ne ha spediti due in rete. Con il terzo ha preso la traversa. Però il mio idolo è un altro».
    Chi?
    «Andrea Pirlo. Come caratteristiche potrei assomigliare più a Pizarro della Fiorentina. Infatti lo seguo spesso per migliorare i miei movimenti. E poi alla fine della partita che abbiamo giocato contro i viola mi ha regalato la sua maglia».
    Le colleziona?
    «Sì, soprattutto quelle con il numero 10. Ho quella di Totti, di Miccoli. E poi l'ho chiesta a Di Natale alla fine del primo tempo di domenica scorsa».
    Quindi non gliel'ha data. Come mai?
    «Sfortunatamente è uscito in barella. Ma forse riesco ad averla comunque».


    Altre Notizie