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  • Atalantamania:| Colantuono il Cannibale

    Atalantamania:| Colantuono il Cannibale

    L'anno più brutto sublima nel più bello. Dall'horror alla dolcezza disneyana, da romanzo infernale a capolavoro dei sogni. A Bergamo si è scritta una delle pagine migliori della storia atalantina. Sì, questa salvezza è un'impresa epica. Un'estate fa si profilava una stagione infernale. E sul versante extracalcistico lo è stata, con grane che si aggiungevano mese dopo mese. Parti con sei punti di penalizzazione, arrivi a Natale e ti arrestano il capitano, la bandiera, la leggenda. Crolla un mito, crolla un mondo. Vai avanti e le voci si fanno sempre più insistenti, troppo spesso infondate. Ma non certo insostenibili, per un'Atalanta che ha saputo essere più forte di tutto e di tutti.

    Sul rettangolo verde, invece, tutto è filato liscio. Acquisti azzeccati, gruppo compattissimo e un allenatore davvero grande. Sanguigno, grintoso, implacabile. Ma soprattutto formidabile, perché ha saputo plasmare un gruppo a sua immagine e somiglianza, che mai si è sfaldato di fronte alle infinite avversità che avrebbero minato il cammino di qualsiasi altra squadra. Il merito maggiore è forse di Stefano Colantuono. Uno poco pubblicizzato, che lavora nell'ombra, senza i riflettori di improvvisati nuovi profeti del pallone. Ma per il Cola parlano i risultati: 52 punti e l'ennesimo risultato straordinario fissato nella storia atalantina.
     
    L'Eddy Merckx della Dea, il Cannibale dei record: due promozioni grandiose e altrettante stagioni in serie A condite da numeri straordinari. Restano tre gare per migliorarsi. E soprattutto per divertirsi. Contro Milan, Lazio e Juventus si potrà giocare con la testa sgombra dagli assilli di classifica e provare a mettere in scena nuove imprese. L'Europa no, lì sarà impossibile arrivarci in questa stagione. Peccato. Ma il rammarico sembra solo un lieve intermezzo verso il futuro prossimo: ci sono altre pagine di storia da scrivere.

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