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    Atalantamania: la nuova Dea si fa in 4, ma conta fino a 10

    Atalantamania: la nuova Dea si fa in 4, ma conta fino a 10

    • Marina Belotti
    Vale tutti i quattrini spesi l’Atalanta dei nuovi arrivati che fa quattro, vincendo e convincendo in terra israeliana: il gioco di squadra tra vecchie glorie e nuove reclute è una ‘Forza Quattro’ inarrestabile. Certo, deve sempre fare tremare un po' le gambe prima di sbloccarsi, ma nell’insieme della gara rimane un piccolo ago da correggere in un pagliaio fatto di buona visione di gioco e resistenza. Le occhiaie del rapper Gollorius hanno tratto in inganno, così come il qui pro quo difensivo: il gruppo era solo un po' confuso, forse proprio a causa di quel fuso e delle sei ore di viaggio per raggiungere la vasca degli squali.

    VECCHIA GUARDIA- A squagliarsela è stata però ben presto la squadra rossa di casa che in 3’ si è vista ribaltare il risultato. Tutto merito del Papu, che ancora una volta ha saputo prendere per mano i suoi figli nerazzurri: un Milinkovic-Savic per ora solo bergamasco, di cui la Dea sembra non poter fare a meno. Per carburare l’Atalanta conta fino a dieci e lo fa contando sul suo numero dieci: è del capitano il primo tiro in porta del match, le prime mani a invocare il supporto dei 150 trasfertisti e il primo corner che ha trascinato la squadra a tirare fuori le palle-gol sognando la Sirenetta. Una partita perfetta, culminata nel gol di chi la cifra perfetta ce l’ha impressa sulla schiena: Hateboer e il suo 33 che finalmente, alla terza stagione alla Dea, ha firmato il primo gol nerazzurro della sua carriera. Un passo in avanti rispetto al solito lavoro di fino fatto di assist e affondi: ora l’Atalanta può contare sull’ennesimo goleador della sua rosa.

    CAPI NUOVI- Lo shopping è il miglior antidoto alla depressione, si sa, e se tra i neo acquisti trovi capi nuovi che comandano in campo dal 1’ la felicità schizza alle stelle. Duvan non è stato preso certo in saldo, ma tutti quei soldi li vale tutti: saldo sì… ma in area piccola, dove sa stoppare e ammirare lo specchio. E non è l’unico capo pronto a diventare titolare dell’Atalanta, perché anche un certo Pasalic freme, con il posto di Pessina bene in testa: ottimo il suo impatto col match, micidiale la spinta che imprime appena calcato il campo e la bella giocata con Barrow che vale il prezzo del biglietto. A proposito di Barrow…

    MERCATO NERO- In verità il calciomercato più proficuo, da sempre, il vivaio nerazzurro se lo costruisce in casa: Musa è davvero la pedina in più per questa Dea, con un rapporto qualità-prezzo commisurato in minuti giocati-incidenza sul risultato davvero unico nel suo genere. Può giocare titolare o entrare a partita in corso, ma una cosa la farà sempre: segnare o, almeno, provarci… e già questo per l’attacco di Gasp è una bella novità. Il mondo del fantacalcio è già in subbuglio per aggiudicarselo, mentre i bulgari e i danesi sperano di evitarlo per non uscire perdenti. Quello che però devono davvero sperare è che, per i denti di Ilicic, la trafila sia ancora lunga. Perché con uno sloveno, un gambiano e un argentino in campo, ogni gara sarà una barzelletta per i nerazzurri.
     

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