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  • VIDEO Inter, Ausilio: 'Rinnovo Icardi? Non c'è fretta'

    VIDEO Inter, Ausilio: 'Rinnovo Icardi? Non c'è fretta'

    In occasione della consegna del prmeio come miglior dirigente italiano della scorsa stagione, tenutasi al ristorante Botinero di via San Marco 3 a Milano, ha parlato il direttore sportivo dell'Inter Piero Ausilio: "I nomi dei dirigenti che hanno vinto questo premio sono importanti: spero di poter essere all'altezza e spero di ripercorrere la carriera di queste persone. Sono nel calcio da un po' di tempo e so da dove arrivo: ho dovuto mettere il sacrificio per diventare direttore sportivo dell'Inter. Una soddisfazione ricevere questo premio. Lo dedico a chi mi ha dato questo indirizzo, ovvero il presidente Peduzzi, che ha intuito le mie capacità. Togliendomi dal campo, ha fatto un favore a tanti giovani, aiutandomi a scegliere questo percorso".

    SULLA SUA CARRIERA - "Sono state tante le esperienza che ho fatto, però le ricordo tutte come formative. Le ho vissute tutte al 100%. Ho iniziato come segretario del settore giovanile all'Inter, ma sapevo dove sarei volito arrivare. Oggi mi porto dietro 17 anni di esperienza, senza i quali non sarei lo stesso".

    SUL MOMENTO PIU' DURO DA DIRIGENTE - "Dico tutti i giorni, non solo ultimamente. Quella che abbiamo intrapreso è una strada difficile, ma quando arriveremo a vincere sarà un gioia immensa. Madrid l'ho vissuta da dirigente e detti una mano per costruire quella squadra: c'erano altri che avevano più meriti di me".

    SULLA SCOPERTA PIU' BELLA - "I primi che vengono in mente son Bonucci, Santon, Balotelli, Destro, Siquieira, Martins e Pandev, Bolzoni, Meggiorini; magari più dimentico di quelli più recenti ed è bello non riuscire a ricordarli tutti". 

    SU BALOTELLI ALL'INTER - "La sua operazione la definii in un giorno: lui era destinato a trasferirsi al Bellinzona, ma io lo convinsi a sposare il progetto Inter. Già allora era talentuoso e vivace e così proposi al Lumezzane un prestito con diritto di riscatto. Partì dagli Allievi, poi passò alla Primavera e quasi subito dopo in Prima squadra".

    SUL PREMIO - "Si deve contestualizzare il momento, soprattutto quella estiva. Tutti sanno che avevamo dei paletti finanziari imposti dall'Uefa e quindi il mercato è stato fatto con degli obblighi che derivavano da questa situazione. Abbiamo puntato su giocatori che possono essere definiti delle scommesse dal punto di vista caratteriale: si veda Osvaldo, che comunque nei primi mesi di Inter ha dimostrato di essere un giocaotre di valore. Poi si è rotto qualcosina, ma non rinnego la mia scelta. Abbiamo preso Medel, protagonista al Mondiale, come unico investimento vero e proprio. Le altre situazioni sono state particolari: vedremo tra due anni se riscattarli". 

    SUL MERCATO DI GENNAIO - "In questo caso abbiamo avuto la possibilità di prendere giocatori che già seguivamo da tempo: abbiamo colto le occasioni di Shaqiri, che non era contento al Bayern, e Brozovic, che ambiva a un club che poteva dargli qualcosa di più". 

    SUL FATTO DI ESSERE DS DELL'INTER NEL MOMENTO ECONOMICO PEGGIORE - "Con Branca ho avuto la fortuna di lavorare per alcuni anni e di costruire una squadra che è arrivata in cima al mondo. Ora bisogna avere più fantasia, prendere futuribili top player pensando alle esigenze del club". 

    SU ICARDI - "Mauro è un ragazzo istintivo e fa delle cose impensabili per qualsiasi giocatore. Rende facile quel che per altri è difficile anche da pensare. Se non gioisce non c'entra il rinnovo. Per me ha ragione Mancini: non deve privarsi della felicità di esultare". 

    SU CESSIONE ICARDI O RINNOVO - "Non è un problema per noi, e credo neanche per lui: non esiste un giocatore contento di guadagnare meno di quello che pensa di meritare. Lui è un ragazzo serio, più maturo dell'età che ha: si dedica completamente alla famiglia e negli allenamenti si impegna molto. Noi ci siamo già visti due tre volte con il suo agente e intanto dico che ha firmato un contratto di cinque anni. Nessuno sapeva cosa sarebbe potuto diventare. La scadenza non è così vicina per preoccuparsi, non c'è fretta, e poi ha un agente che non vive a Milano e che non possiamo vedere ogni giorno. Anche se facciamo passi piccoli, uno al mese, non bisogna preoccuparsi. Mauro sta bene all'Inter, ha scelto noi, ha sposato il nostro progetto e se glielo chiedete oggi vi risponderò esattamente quello che vi sto dicendo. Noi abbiamo intenzione di valorizzarlo attraverso il campo ma anche eventualmente con un nuovo contratto. Sono cose che vanno fatte nei tempi e nei modi giusti. Adesso pensiamo a vincere le gare e lui a fare gol. Nel rispetto di quello che riguarda l'Inter e il contratto sarà una conseguenza. Cosa faremmo di fronte ad un offerta indecente? Non ci pensiamo, siamo concentrati solo sul presente".

    SUI DIRITTI D'IMMAGINE - "Non ci sono problemi particolari. In realtà ci siamo incontrati un paio di volte e abbiamo parlato serenamente. I diritti d'immagine sono un aspetto del contratto e Icardi in questi anni è stato valorizzato in questo senso e noi vorremmo valorizzarla insieme a lui. Stiamo parlando. Le trattative possono durare un giorno, un mese o tre-quattro come in questo caso. Non cambia niente".

    SU MANCINI - "Lo dico sinceramente: potevamo scegliere una strada più veloce e invece abbiamo deciso di optare per la situazione che non paga da subito, ma che che al momento di fare i conti ci darà soddisfazione. Le idee di Mancini era giusto portarle da subito, di modo che i giocatori le seguissero da subito: quello di positivo che c'è in tutto questo è il gioco e la crescita della squadra. A Napoli abbiamo fatto una buona partita su un errore di reparto, col Torino abbiamo preso gol all'ultimo e poi sono arrivate anche le belle prestazioni col Genoa e col Palermo".

    SU PODOLSKI - "E' partito male, anche se con la Juve ha fatto una grande prestazione. Ora si sta allenando bene: lui è un campione del mondo che non ha dimenticato come giocare a calcio. Quello che dovrà dare lo vedremo presto".

    SULLE DIFFERENZE TRA MORATTI E THOHIR - "La quotidianità di Moratti la respiri anche fisicamente: è un appassionato che vive l'Inter oltre la logica dell'uomo d'affari. Thohir si sta appassionando e spesso fa arrivare i suoi messaggi dimenticandosi del fuso orario. Tornerà per la partita di ritorno col Celtic". 

    SULLA POLEMICA TRA JUVE E MILAN - "Io sono laureato in Giurisprudenza. Quando si parla di Milan e Juve, sbagliano entrambe, ma dico che non bisogna mai dimenticare lo stile. Una cosa che l'Inter ha sia quando ha vinto che quando ha perso. Io personalmente cerco di mantenere i toni giusti, si ha la responsabilità di fronte a molte persone".

    SU CASSANO ALL'INTER - "l nostro mercato è terminato il 2 febbraio a prescindere da Cassano e da altri nomi".

    SUL VOTO AL MERCATO DI GENNAIO - "Tutte le scelte fatte sono legate alla programmazione. Sono ragazzi su cui abbiamo investito per il futuro. Brozovic, Shaqiri e Santon ma anche Podolski sono orientati al futuro. Assieme ad altre cose che stiamo preparando per la prossima stagione. Sono cose che mi danno soddisfazione. Questo è un lavoro che non può essere giudicato dal risultato della domenica. Fai un'ottima partita poi basta un calcio d'angolo al 94' per cambiare prospettiva. Assieme a Mancini e a tutta la società siamo convinti di avere una buona società, con basi importanti per il futuro. Speriamo di fare tanti punti in questa stagione, ma sono sicuro che le cose migliori le faremo in futuro.

    SU KOVACIC - "Non deve dimostrare nulla. E' un giocatore importante e anche giovane. Sono sicuro che già dalla prossime partite vedremo un ragazzo che potrà dare un grande contributo. Abbiamo sempre parlato di lui come di un giovane prospetto e ce lo teniamo stretto. Per il presente e per il futuro".

    SULL'ACQUISTO DI SVINCOLATI - "Abbiamo una rosa competitiva e coperta. L'infortunio di Nagatomo verrà coperto da Santon e dal rientro di D'Ambrosio. Non abbiamo particolari problemi".

     
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