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  • Babacar sogna 20 gol e vede solo viola: tra Sabatini e le chiamate del Sassuolo

    Babacar sogna 20 gol e vede solo viola: tra Sabatini e le chiamate del Sassuolo

    • Fabrizio Romano
    "Mi piacerebbe segnare 20 gol, più quelli in Europa League". Ah però, Babacar. Il bambino d'oro che si era smarrito poi ritrovato adesso non vuole fermarsi più. Le montagne russe di Baba a Firenze sono un lontano ricordo, l'inizio da prodigio nelle giovanili, lanciato proprio da Corvino in prima squadra fino a ritrovarsi col direttore sportivo nuovamente in viola dopo quei prestiti in Serie B e il ritorno a livelli importanti. Quest'anno, la scelta di rimanere ancora alla Fiorentina per dimostrare il suo valore. E adesso il lavoro duro in allenamento paga, Paulo Sousa sta dando spazio a Babacar, non è più solo un vice Kalinic. Quei 20 gol che sogna non sono un caso, anzi.

    SOLO VIOLA - Khouma ha voluto fortemente restare a Firenze per giocarsi le sue carte. Lo ha ripetuto più volte durante l'estate all'agente Patrick Bastianelli che ha espresso la sua volontà, scelta lungimirante. Lo ha dimostrato sul campo, ogni giorno in allenamento come se giocasse in partita, una carica mentale mai vista prima pur di riconquistare un posto importante nella Fiorentina. Vede solo viola, Babacar: lo voleva il Middlesbrough, ci ha provato il Crystal Palace, più volte ci ha pensato Walter Sabatini come jolly nell'attacco per la sua Roma negli ultimi due anni. Ma non si è mai definito nulla, chissà che Sabatini non ritenti nella sua prossima destinazione.

    NO AL SASSUOLO - Il vero assalto però è stato quello del Sassuolo: prima che arrivasse Matri, tentativi continui per regalare Babacar a Di Francesco. La Fiorentina non ha accettato prestiti, neanche con diritto di riscatto. Per portarlo via da Firenze servono 15 milioni, parola di Pantaleo Corvino nonostante l'insistenza del Sassuolo che avrebbe messo Babacar al centro del progetto. La Fiorentina se l'è tenuto stretto, adesso Baba sembra un altro. Perché 20 gol sono tanti, forse troppi; ma simbolo di una fiducia che mancava da tempo.

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