Bacca e Bonaventura pensano all'addio
RICHIAMO ANCELOTTI - "Io e la mia famiglia stiamo bene qui ma il futuro è nelle mani di Dio, ora penso al presente poi a fine stagione parlerò col mio agente e vedremo", così ieri Bacca a margine dei Gentleman Fair Play Awards. 16 gol in campionato fanno di lui il miglior marcatore del Milan e il giocatore più appetibile sul mercato, anche se servono molti soldi per convincere i rossoneri che la scorsa estate lo hanno pagato 30 milioni dal Siviglia: 35-40 milioni di euro, a questa cifra il colombiano può partire e c'è chi è disposto a pagare questa cifra. Si profila una girandola di punte in estate che potrebbe lasciare scoperta una tra Real Madrid e Bayern Monaco e proprio nel club bavarese c'è uno sponsor di eccezione: Carlo Ancelotti voleva Bacca già ai tempi del Real e lo vorrebbe con sè qualora partisse Lewandowski. L'Europa non è fondamentale ha ricordato El Peluca, ma la prospettiva di giocarsi la Champions in una corazzata come il Bayern potrebbe essere una tentazione a cui sarebbe impossibile resistere.
RINNOVO CHE NON ARRIVA - Intricato anche il discorso legato a Bonaventura, criptico ieri a margine della premiazione: "Non penso a cosa accadrà in estate, cercherò di finire al meglio la stagione poi vedremo". Per lui c'è un rinnovo fino al 2020 con raddoppio dell'ingaggio pronto da tempo, l'ultimo incontro a marzo tra Galliani e Raiola sembrava aver sbloccato definitivamente la situazione ma la firma ancora non è arrivata e questo fa pensare che il giocatore si stia guardando intorno. Le soluzioni non mancano, Bonaventura ha estimatori all'estero con Atletico Madrid e Chelsea lo hanno già osservato ma anche qui serve una cifra importante: anche senza rinnovo Jack ha un contratto fino al 2019 e il Milan non intende privarsene se non a fronte di offerte importanti. Pioggia di soldi per le casse rossonere dunque qualora dovessero partire due pezzi pregiati come Bacca e Bonaventura, ma i tifosi sono preoccupati: il segnale è chiaro, i big non sono fiduciosi nelle sorti della società e l'esodo estivo non è fantascienza. Soprattutto è cambiato il modo in cui viene visto il Milan: non più un punto di arrivo, ma una tappa intermedia nella carriera di un campione.
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