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  • Baggio: 'Sono deluso'. La Figc risponde accusandolo di scarso impegno

    Baggio: 'Sono deluso'. La Figc risponde accusandolo di scarso impegno

    Vittorio Petrone, procuratore di Roberto Baggio, ha dichiarato a Radio Crc: "Ieri ho visto con Roberto la partita dell’Italia. Ero presente ieri quando Cecchini ha fatto una conversazione con Roberto e da lì poi ha costruito l’articolo. Il progetto che Roberto ha sviluppato ha un’ampiezza assoluta e tocca tutti i temi relativi agli allenatori. Il progetto guarda soprattutto ai ragazzi che sono la vita futura del Paese. Roberto puntava a formare degli uomini. Il progetto ha portato via quasi un anno di lavoro e stiamo aspettando che mettano a disposizione i centri federali che però tardano ad arrivare. Roberto non ama parlare e non ama la politica, per lui sono più importanti cinque ore passate a progettare il calcio italiano. Le strade di Baggio e della Figc non si divideranno, non ci sono i presupposti. Roberto chiede delle garanzie per sviluppare un mega progetto. Abete ci ha sempre appoggiato e dato fiducia però poi ci sono tanti componenti all’interno della Federazione e capiremo come si metteranno d’accordo. Quando si tenta di cambiare, ci si scontra sempre con la resistenza al cambiamento. Se non ci fosse stata la voglia di cambiare, non avrebbero chiamato Roberto Baggio".

     

    RASSEGNA STAMPA:
    Il presidente del Settore Tecnico federale: "Sono un po' deluso, attendo ancora una risposta dal dicembre dello scorso anno". Dalla federazione sarebbe arrivata una replica informale. A Roberto si contesta scarso impegno.
    Lo strappo di Baggio: "Il mio progetto scordato, la Figc tace da dieci mesi".
    Il caso, a volte, mostra di avere senso dell'umorismo. Lui che è sempre stato un numero uno, stavolta arriva per ultimo e si siede in ultima fila. Quando viene notato, però, sono tante le persone che si voltano e lo indicano con un cenno del capo. Nessuna sorpresa. Roberto Baggio è una fetta di storia del calcio che s'incarna all'improvviso nei saloni di Palazzo Marino, la sede del comune di Milano, per essere in qualche modo anche lui protagonista nella cerimonia di benvenuto che il sindaco Pisapia e la Figc ha organizzato per la delegazione danese guidata dal presidente federale Hansen.


    Progetto e delusione - A rito concluso, l'ex Pallone d'oro — accompagnato dal suo amico e manager Vittorio Petrone — non fa dribbling a nessuno, spendendo parole e sorrisi per tutti, da Abete a Galliani passando per un compagno di cento partite come Albertini. Ma Baggio non è solo un'icona calcistica da venerare. Dall'agosto del 2010 — dopo il flop del Mondiale sudafricano — è stato infatti nominato presidente del Settore Tecnico della Federcalcio perché aiutasse quella ricostruzione di cui si sentiva fortemente bisogno. Ma il silenzio che è sceso intorno a lui ha fatto venire cattivi pensieri, che lo stesso Baggio spiega così. «A dicembre dello scorso anno abbiamo consegnato alla Figc il progetto su cui stavo lavorando, ovvero la formazione dei formatori. Alla luce della mia esperienza nel calcio, infatti, ho capito che la filiera che parte dal vertice e arriva alla cura dei giovani del nostro calcio, non poteva prescindere da un discorso sulla modernizzazione del settore tecnico. Ma sono passati dieci mesi e sono ancora in attesa di una risposta. E non nascondo di essere anche un po' deluso».

    Carteggio - Si capisce subito che solo la diplomazia gli impedisce di dire di più. «I fondi sono stati stanziati, ma finora è stata fatta solo un'iniziativa in Toscana — gratuita e riuscita molto bene — a cui hanno partecipato diversi club come Pisa e Pontedera. Poi più nulla. Veti politici? Non lo so, non voglio entrare in merito. Stavolta, però, i club non c'entrano nulla». Istruzioni per l'uso. La delusione di Baggio non coglierà di sorpresa la Figc, perché sembra che il presidente del settore abbia già mandato due lettere in via Allegri sull'argomento. E i sussurri federali raccontano come abbia ricevuto anche delle risposte abbastanza piccate, che forse fanno presagire baruffa per l'immediato futuro, anche perché la Federazione in modo confidenziale si è lamentata dello scarso contributo complessivo fornito da Baggio per ciò che concerne le sue presenze ad alcuni appuntamento istituzionali. Come si vede la questione è delicata.

    L'Italia cresce - Baggio però non preme ulteriormente l'acceleratore, preferendo virare sulla Nazionale. «È una squadra che sta migliorando. Sta facendo esperimenti, ma può crescere in fretta. I talenti d'altronde non mancano. Le polemiche? Purtroppo quelle, insieme alle pressioni, ci saranno sempre, ma per cacciarle via il migliore modo è sempre lo stesso: fare risultato». Il campionato? «Juventus e Napoli finora hanno dimostrato di avere qualcosa in più». Baggio uscendo sorride. Intanto uno degli uscieri di Palazzo Marino che gli porge il giaccone gli sussurra trepido: «La ringrazio per tutte le emozioni che mi ha regalato». Gli occhi del vecchio ragazzo per un attimo si illuminano. Le malinconie federali, forse, adesso pesano un po' meno.


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