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  • Barcellona e Real, addio 'Ley Beckham'!

    Barcellona e Real, addio 'Ley Beckham'!

    Addio El Dorato, addio stipendi galattici. I club spagnoli, dal 2012, avranno un avversario in più nella caccia al grande acquisto: le tasse. La famosa Ley Beckham, voluta dal governo Aznar nel 2003 per favorire l'arrivo di lavoratori stranieri con reddito superiore ai 600 mila euro, non vale più. O meglio, ha perso il suo effetto. Perchè ufficialmente era  stata messa da parte nel 2010, ma i suoi benefici hanno avuto effetto per tutti i contratti che erano stati firmati prima del gennaio dello stesso anno.

    L'Epifania tutte le feste porta via, e anche qualche sogno di mercato: il nuovo governo Rajoy (curiosamente dello stesso partito che fu di Aznar) ha cambiato l'aliquota per i redditi superiori ai 300 mila euro dal 24%, che ha permesso l'arrivo negli ultimi anni di giocatori del calibro di Ibrahimovic, Ronaldo, Kakà, Henry, Sneijder, Robben o Benzema,  al 52%,  con picco del 56% in Catalogna.

    Un duro colpo, soprattutto per Real Madrid e Barcellona, tornate improvvisamente sulla terra. Da gennaio saranno costrette a lottare sul mercato con gli altri club europei ad armi pari, senza più favoritismi. Ed i giocatori che vorranno andare a giocare nella Liga avranno più difficoltà a negoziare il contratto. La soluzione? La Francia, dove la tassazione è al 41%, quattro punti in meno dell'Italia.

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