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  • Bari, il piatto piange:| Urgono nuovi imprenditori

    Bari, il piatto piange:| Urgono nuovi imprenditori

    • D.L.

    Allargare la compagine sociale per vivere meglio. Negli ultimi giorni si è parlato molto dell'ingresso di nuovi investitori nel Bari. Una possibilità che in realtà dovrebbe essere cavalcata con tutte le energie possibili dall'attuale proprietà. Il club biancorosso, infatti, viaggia verso prospettive piuttosto preoccupanti sul piano economico e gestionale. Se, infatti, un'eventuale quanto utopica salvezza garantirebbe notevoli introiti, la probabile retrocessione in serie B configura uno scenario privo di qualsiasi entrata di rilievo.

    Il Bari, in pratica, potrebbe sopravvivere una sola stagione senza imponenti ricapitalizzazioni da parte della famiglia Matarrese. D'altra parte, non è arduo ipotizzare il contesto che si prospetta. In virtù degli oltre 28 milioni di euro incamerati nell'attuale stagione, il club ha ripianato il passivo accumulatosi negli anni precedenti (oltre 20 milioni) e ha chiuso il bilancio relativo al 2010 in sostanziale parità. Tuttavia, vanno messe in conto le uscite che si produrranno fino a giugno 2011: un ammontare che, tra gli ingaggi da riconoscere ai giocatori ed il mercato di gennaio, sarà poco inferiore a dieci milioni.

    Un parziale recupero arriverà dal 'paracadute' (tra i sette e gli otto milioni) garantito alle neo retrocesse. Ulteriori introiti potrebbero giungere dalle cessioni di qualche pezzo pregiato. Anche se un'annata così tribolata porterà i prezzi al ribasso. Sarà, pertanto, difficile spuntare più di cinque milioni dalla vendita di Andrea Masiello, così come bisogna sperare di recuperare almeno i 4,5 milioni investiti per Barreto. Potrebbe avere qualche proposta interessante Belmonte, per il resto non sarà agevole piazzare persino quegli elementi che fino a poco tempo fa piacevano a tutti, come Donati, Alvarez, Rivas o lo stesso Almiron, tutti reduci da un campionato negativo.

    Arduo, pertanto, immaginare che dal mercato arrivino le risorse per allestire la nuova squadra. Così come modesto sarà il contributo dei diritti tv (in serie B ogni club ottiene meno di due milioni) e del botteghino (se gli attuali 14mila abbonati si riducessero a 2000 sarebbe quasi un successo). Eppure, la proprietà dovrà tentare l'immediata risalita, poiché una permanenza prolungata in B comporterebbe quelle ricapitalizzazioni di oltre dieci milioni ad anno che i Matarrese si sono accollati puntualmente dal 2001 al 2008. Urgono, quindi, nuovi soci che portino non solo un po' di indispensabile liquidità, ma soprattutto programmi ed entusiasmo rinnovati.

    Pare che, sebbene sottotraccia, proseguano i contatti per sondare eventuali propositi ad aderire al progetto. Ai nomi del gruppo De Gennaro (che ha già espresso la sua disponibilità) e dell'azienda Guastamacchia, si sarebbero aggiunti quelli della Fantini Scianatico, azienda leader nel settore della produzione di laterizi ed elementi strutturali, nonchè della De Santis Costruzioni. A questo punto, però, urge una mossa da parte della proprietà per chiarire quali siano le reali intenzioni sul futuro del club. 'Potrei non essere più il presidente del Bari se andassimo in B': queste le ultime parole del presidente Matarrese. Un intento che troverà conferma? Forse sarebbe opportuno specificarlo: il tempo stringe.

    (Corriere del Mezzogiorno - Edizione Puglia)

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