Calciomercato.com

  • Barimania:| La politica del risparmio

    Barimania:| La politica del risparmio

    L’avvio del mercato non è certo stato foriero di soddisfazioni per il Bari. Come era facilmente immaginabile dopo una stagione disastrosa. Il ds Angelozzi sta trovando innumerevoli difficoltà nel raccogliere quella liquidità indispensabile per affrontare serenamente la serie B. La lampante dimostrazione è ciò che sta emergendo dalla discussione delle compartecipazioni. Le comproprietà, infatti, rappresentavano uno snodo fondamentale nella campagna biancorossa dato che ne sono coinvolti pezzi pregiati come Barreto, Almiron, Ghezzal, Salvatore Masiello, Belmonte. Nessuno dei quali, però, garantirà introiti pesanti.

    Basti pensare che proprio Belmonte, promettente difensore appena 24enne, sta portando in cassa appena 800mila euro. E’ pur vero che dalla complessa operazione con il Siena (che comprende pure Carobbio e Kamata) il Bari sta acquisendo l’intero cartellino di Ghezzal, ma è altrettanto scontato che non sarà affatto facile monetizzare dall’algerino sul quale, peraltro, grava un ingaggio di 600mila euro. E che dire di Barreto che in tre anni è costato al club dei Matarrese quasi nove milioni (tra prestiti onerosi, acquisizione di metà cartellino e ingaggi)? Oggi il brasiliano potrebbe essere svenduto per circa un paio di milioni: la corda non si può tirare oltre poiché le eventuali buste sarebbero un massacro annunciato.

    Ed il discorso non cambia per Almiron e Salvatore Masiello, il cui valore (condizionato da ingaggi pesantissimi) è prossimo allo zero. Il preambolo, insomma, serve a dimostrare che, a meno di miracoli, il Bari non incasserà dal mercato estivo somme idonee a ripianare i buchi di bilancio e a ripartire con ambizione. Al momento, proprio non si riesce ad immaginare come possa funzionare l’autogestione imposta dalla dimissionaria famiglia Matarrese al neo amministratore unico Garzelli. Con quali risorse, infatti, si costruirà una squadra che, dando per scontato lo smantellamento del precedente impianto, dovrà prevedere almeno una dozzina di facce nuove?

    Facile intuire che non si potrà allestire un organico basato solo su prestiti o gentili concessioni di altre compagini. Per qualcuno, soprattutto per gente rodata nelle categoria, occorrerà pur spendere. La politica del 'risparmio', insomma, non sembra proprio avere solide fondamenta. Soprattutto perché a Torrente è stato comunque garantita una formazione in grado di partire quantomeno con l’etichetta di outsider alle super favorite. Si è parlato di volontà di puntare sui giovani. Già, ma quelli di valore stanno già prendendo altre strade. Valgono gli esempi di Crimi (che resterà a Grosseto, pronto ad esercitare il diritto di riscatto della comproprietà per 300mila euro) e soprattutto di Grandolfo che potrebbe essere ceduto subito a qualche big dimenticando a quanto potrebbe salire il suo valore in caso di un buon torneo di B. Insomma, se ne vanno i principali attori ed anche i potenziali emergenti. E con che cosa si riparte? Mistero.

    Senza una proprietà disposta ad intervenire per rilanciare il progetto, è dura andare avanti. Soprattutto quando le casse sono esangui. Aveva ragione Garzelli che nel giorno della sua nomina ha dichiarato che la vera inversione di tendenza si può ottenere soltanto con una cessione del club o con un allargamento della compagine sociale. Finora, però, ogni tentativo di vendita è andato a vuoto. E i baresi aspettano ancora un investitore che li liberi dal reale pericolo di un altro lungo oblio.

    Altre Notizie