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  • Bazar Argentina:| 2 mila cessioni per 500 mln

    Bazar Argentina:| 2 mila cessioni per 500 mln

    Superato il Brasile nella classifica delle vendite all'estero: nel 2010 ceduti 2204 calciatori per un totale di 500 milioni di dollari.
    Bazar Argentina: export da record per la sopravvivenza.
    Il centro del mercato è in Argentina ed è un bazar dove si vende dai 14 anni in su, campioni, talenti, promesse, fenomeni, le etichette variano di poco e le garanzie non esistono. Conta la scuola, ottima, le referenze, tutti i nomi di successo arrivati da lì, e il bisogno di soldi, immediato.

    Il campionato argentino si mantiene con l'export, nel 2010 ha superato il Brasile con un vero esodo: sono partiti 2204 calciatori. Il 45 per cento del gruppo si è diviso tra i campionati più importanti d'Europa (Inghilterra, Italia, Spagna, Germania, Francia e Olanda) e il resto si è sparpagliato ovunque cercassero un acquisto made in Argentina, dal Vietnam all'Algeria. I club locali ringraziano per la fiducia, si sono spartiti 500 milioni di dollari e senza questi soldi a Buenos Aires non si giocherebbe più.

    Ci hanno messo anni a trovare dei contratti televisivi, dalla prossima stagione avranno una copertura mai vista, ma solo perché il presidente della Repubblica Cristina Fernandez va in cerca di rielezione spacciando calcio e la pioggia di pesos in entrata si esaurirà in fretta. Le squadre non possiedono fondi e investono sul futuro. Il Velez Sarsfield ha una delle accademie più importanti e ospita in pianta stabile 46 baby in rampa di lancio e in pratica altrettanti agenti pronti a farli firmare al primo dribbling riuscito. Quasi nessuno resta oltre i 20 anni.

    Per un Lionel Messi, adottato dal Barcellona a 13 anni e diventato il più forte al mondo, ci sono tanti dispersi che campano in strane situazioni. Tutti ci hanno guadagnato, anche i contratti finiti male si sono lasciati dietro qualche fortuna: Cristian Colusso è partito per Siviglia da diciannovenne, ha lasciato la Spagna senza lasciare tracce e vagato in ogni paese disposto a rilevare il suo cartellino in caduta libera: «Alla fine stavo in Africa e dormivo nel retro di un negozio, ma il mio primo stipendio è bastato per gli investimenti».

    L'ultima tendenza è vendere i più giovani agli stati ricchi che poi ridistribuiscono senza neanche sapere chi hanno in casa. L'esempio migliore è Zarate, ceduto in Qatar per 23 milioni di dollari e arrivato alla Lazio nel 2009. L'Argentina cresce e spedisce, solo che la diaspora penalizza la nazionale che non vince un Mondiale dal 1986 e un torneo dal 1993. L'ultimo ct, Sergio Batista, dice che gli servono uffici in varie sedi per seguire gli espatriati. Ne avrebbe bisogno uno in ogni città del mondo.
     


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