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  • Beneventomania: quelle vittorie che cambiano il mercato

    Beneventomania: quelle vittorie che cambiano il mercato

    • Massimiliano Mogavero
    Due vittorie per fermare i venti di rivoluzione. Che soffiavano forte su un Benevento che, fino a una settimana fa, si dimostrava incapace di vincere e soprattutto si trovava a distanza siderale dalla zona salvezza. Sette giorni dopo, nel cielo sannita è tornato almeno un poco di azzurro: due successi, contro Chievo e Sampdoria, sei punti conquistati che hanno permesso alla Strega di ridurre da 14 a otto le lunghezze di distanza dalla prima posizione utile per conservare la categoria.

    Se sia l'inizio o meno della rimonta giallorossa sarà il tempo a dirlo, fatto sta che il vento sembra finalmente cambiato. E, con esso, anche le strategie di mercato. Prima di queste due partite, tecnico e società erano intenzionati a intervenire energicamente, a muoversi nella sessione invernale per rivoltare come un calzino l'organico. Tanti i calciatori attualmente in rosa messi in lista di sbarco, quegli stessi che oggi hanno tirato fuori il Benevento da una situazione complicatissima. 

    Più di tutti, Massimo Coda. La sua resurrezione è stata tanto clamorosa quanto provvidenziale: prima il gol decisivo contro il Chievo, poi la doppietta (e un assist) contro la Sampdoria per mettere definitivamente a tacere le sirene di mercato. Che, fino a una settimana fa, suonavano in maniera insistente. Non è un mistero, l'attaccante di Cava de' Tirreni aveva già le valigie pronte e un biglietto in tasca per raggiungere Parma. Partirà lo stesso, ma in ritiro con il Benevento che il 12 gennaio raggiungerà Lecce per preparare al meglio la prima trasferta del nuovo anno.

    Ma come quello di Coda, potrebbe cambiare il destino di diversi giallorossi. Valigie da disfare per Viola, che ha dichiarato senza mezzi termini di non voler lasciare il Sannio, D'Alessandro, Lombardi e probabilmente pure Memushaj. Proprio l'albanese, insieme a Coda, sembrava dovesse essere il primo a salutare a gennaio. Non è stato così e forse non lo sarà mai. Del resto, questo è un mese anomalo, in cui le trattative di mercato devono necessariamente fare i conti con ciò che succede in campo. Quello, come sempre, ha l’ultima parola: indicazioni che vanno assecondate, anche a costo di sconvolgere piani e progetti di restauro. Che ora vanno necessariamente rivisti

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