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  • Bentivegna di nome, ma non di fatto. E l'Inter lo voleva...

    Bentivegna di nome, ma non di fatto. E l'Inter lo voleva...

    • Marina Belotti
    Sul vocabolario "Bentivegna" è un sostantivo con connotazioni positive, che esprime un buon augurio a chi ha la fortuna di chiamarsi così. Eppure, un certo Bentivegna ultimamente tanto fortunato non è. Si tratta di Accursio, attaccante del Palermo classe '96, che lunedì sera è stato costretto a uscire già al 15' del primo tempo nel match casalingo contro il Torino, per colpa dell'ennesimo infortunio muscolare. La diagnosi parla chiaro: lesione di secondo grado al bicipite femorale della gamba sinistra e stop che sarà abbastanza lungo.

    LA TRAFILA E L'ESORDIO- Il rosanero ha avuto una carriera lampo che, però, ora si è cristallizzata e stenta a decollare. Infatti, mentre molti bambini tirano i primi calci al pallone nello stesso momento in cui imparano a camminare, lui inizia a giocare a calcio solo nel 2006, a 10 anni, nella squadra del suo paese natale, la Kronion di Sciacca. Nemmeno tre anni di calcio amatoriale che le voci girano e l'Inter è  il primo ad accorgersi di lui: nel 2009 vuole esportare il suo talento a Milano. Per un ragazzino cresciuto in terra siciliana, la proposta è allettante ma è troppo lo shock di lasciare d'improvviso tutto e tutti per una big. Così decide sì di darsi al calcio professionistico, ma nella squadra del Palermo, per stare più vicino a casa.

    Dopo essersi fatto tutta la trafila nelle giovanili dei rosanero, gioca cinque anni nella Primavera di Bosi e nel 2013 si mette in luce agli occhi della prima squadra. Così, l'anno dopo debutta con il Palermo, subito in Serie A: il suo esordio va in scena il 31 agosto 2014 contro la Sampdoria: entra solo per 1' ma tanto basta per farlo innamorare della massima serie e rendere più spiccato il suo senso del gol. E infatti, nel 2015 sbanca al Torneo di Viareggio, realizzando una doppietta contro il Milan e portando a espellere nientemeno che Gianluigi Donnarumma; alla fine si laurea capocannoniere del torneo, insieme all'interista Federico Bonazzoli. Si merita la fiducia di mister Iachini, che lo tiene in prima squadra anche nelle trasferte di Cagliari (1' di gioco)e Parma (5'):  in totale raccoglie 3 presenze in Serie A e  19 presenze e 11 gol in Primavera.

    DALLA SERIE B AL RITORNO - L'anno dopo,  il 31 agosto 2015, emigra davvero in Lombardia, ma per andare in prestito in Serie B al Como: segna il suo primo gol già il 27 ottobre contro il Cesena; gol che, però, rimarrà l'unico. Dopo 518' giocati, nel corso del mercato invernale torna al Palermo. Tra gennaio e giugno del 2016 guadagna solo una presenza in campo di 10,' il 19 marzo contro l'Empoli. Quest'anno doveva essere quello della svolta. Il 21 agosto parte bene, subito schierato titolare da Ballardini: 69' contro il Sassuolo, con l'Inter è in panchina, ma con il Napoli gioca soli 6'.  Poi ecco piombargli addosso la tegola infortunio muscolare. Lesione di primo grado al muscolo ileo-psoas, effettua le terapie del caso e dal 17 settembre al 14 ottobre è costretto a 27 giorni di stop in cui salta Crotone, Atalanta, Juve e Samp: gare in cui avrebbe potuto trovare spazio e, magari, anche i gol.

    Finalmente torna  in campo lunedì sera contro il Torino, ma l'incubo fa di nuovo capolino e al quarto d'ora sente il muscolo strapparsi. La rabbia è tanta, troppa quando ricade sul campo: altro infortunio muscolare, altra uscita di scena; lesione di secondo grado al bicipite femorale della coscia sinistra. Ora lo attendono altre cure e altro stop. Il suo contratto al Palermo scade il 30 giugno 2019, ha ancora tutto il tempo per farsi valere e l'Inter non l'ha perso di vista. Nel frattempo il ragazzo è cresciuto e stavolta non esiterebbe a fare le valigie, in direzione San Siro. A patto che Bentivegna torni ad essere sinonimo di buon auspicio e non fare più rima con sfortuna...

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