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Berlusconi ripete: 'Non venderò il Milan'

Berlusconi ripete: 'Non venderò il Milan'

  • Giampiero Timossi
Rivoluzioni, in attesa di soluzioni. La passione del Milan durerà un altro mese, Silvio Berlusconi si è preso 35 giorni per decidere se cedere il pacchetto di maggioranza della società al fondatore di Alibaba, il tycoon Jack Ma.

Mah. Perché c’è chi teme che l’operazione (non il potenziale acquirente, sia chiaro) si riveli un B2, una nuova trattativa infinita dai contorni indefiniti, chiusa con un nulla di fatto. Intanto da Milano a Roma, fino alla Sardegna, dove è volato nei giorni scorsi, Berlusconi continua a ripetere: “Non venderò il Milan”. E’ quel che dice in libertà ed è pure il messaggio recapitato ad Adriano Galliani, amministratore delegato rossonero. Non significa che alla fine Berlusconi non si farà convincere, ma al momento questo è quello che ripete. E a Galliani non resta che aspettare. Con un’unica, logica, eccezione: riguarda la risoluzione del contratto di Sinisa Mihajlovic. Il contratto dell’allenatore serbo scade il 20 giugno 2017, per un ingaggio netto all’anno di 2 milioni e 750.000 euro.  La risoluzione sembra vicina dalla società filtrano le prime conferme. Comunque vada, chiunque arrivi, sarà un bel risparmio. Non è sorprendente la scelta di Mihajlovic di chiudere con il Diavolo. Le offerte all’allenatore non mancano, una su tutte, quella che lo vuole sulla panchina del Torino. Bel valzer, con Ventura in corsa per la panchina della Nazionale. E il Milan? Ancora? Sta a guardare, non c’è altro da fare.

Intanto i destini rossoneri sfiorano quelli azzurri. Marcello Lippi, per esempio, era allettato dalla proposta di allenare il Milan, ma in rossonero tutto è fermo e allora l’ex commissario campione del Mondo potrebbe tornare a casa Italia, coordinare e scegliere tutti i ct, dalla Nazionale maggiore in giù. Per farlo Lippi chiede carta bianca sulla scelta del successore di Conte. E sta già valutando come sostituirlo. Tra le soluzioni, oltre a Ventura, c’è anche Montella. E qui si torna al Milan: nei giorni scorsi Galliani ha liberato da un impegno verbale l’unico allenatore che aveva già contattato per la panchina rossonera. E cioè Montella.  Tradotto: Montella può lasciare la Sampdoria, può ancora andare al Milan. Però,  qualora arrivasse una chiamata dall’Italia, l’Aeroplanino si sentirebbe libero di atterrare subito in azzurro. Ancora: Giampaolo lascia Empoli.  Ha fatto benissimo il primo anno, non vuole che si ripeta quando accaduto per esempio a Cagliari e Siena: salvezza, poi squadra indebolita e quindi esonero. L’Empoli ha già venduto Tonelli (Napoli), metterà in vendita Saponara (verso il campionato francese, Monaco), Zelinski (Liverpool), Paredes (torna alla Roma, piace all’Atletico Madrid). Giampaolo? Piace al Milan, ma ricordate? Lavori in corso, strada interrotta. E allora l’allenatore potrebbe accettare le offerte della Samp. E’ un bel valzer e siamo appena all’inizio. Galliani, per ora, lascia che a ballare siano gli altri. Con un’eccezione, quella dell’attaccante. Berlusconi vuole un Milan all’italiana. Nel mirino c’è Pavoletti, il centrattacco PavoLoso. Musica.  

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