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  • 'Bicicletta umana':| Palermo, i ricordi di Chimenti

    'Bicicletta umana':| Palermo, i ricordi di Chimenti

    • D.V.

    Napoli 20 giugno 1979. La finale di Coppa Italia tra Juventus e Palermo è iniziata da pochi istanti, c'è un corner a favore del Palermo, un allungo di Magherini per Conte che entra in area a fianco di Morini e si scontra con Zoff, il pallone schizza sulla sinistra per Chimenti che segna a porta vuota. Dopo un minuto il Palermo è in vantaggio. 'Come posso dimenticare quel gol?' sospira Chimenti, che oggi fa parte dello staff tecnico della Salernitana. Poi... poi succede che Morini si 'prende cura' di Chimenti. 'Ma a mettermi fuori uso - aggiunge - è stato Cabrini: una botta del terzino mi fa gonfiare il ginocchio. E così nella ripresa non sono tornato in campo'.

    Qualcuno ha avanzato dubbi su questa uscita anticipata.

    'Sempre la solita storia. Io difficilmente uscivo dal campo, ma col ginocchio gonfio non potevo proprio continuare'.

    Ha sentito dopo qualcuno dei suoi compagni?
    'Semmai dovevano essere loro a farsi sentire. Io ogni partita con la maglia del Palermo me la sono sempre sudata. Gli altri non so'.

    A Palermo è diventato subito un idolo.
    'Ho trascorso due campionati bellissimi. Dal '77 al '79. Ricordo il primo impatto col pubblico della Favorita, contro il Napoli in Coppa Italia. Segnai subito, poi il pari di Savoldi, quindi nella ripresa ancora un mio gol. Negli ultimi sei minuti il Napoli riuscì a vincere la partita, ma non posso dimenticare l'entusiasmo del pubblico palermitano per le mie giocate'.

    Già, la famosa 'bicicletta' col pallone alzato col tacco da dietro per superare l'avversario con un pallonetto. Dopo quella partita col Napoli, Chimenti scoppiò a piangere nello spogliatoio. Non era soltanto delusione. 'Ci ho rimesso il premio partita', confessò a chi gli chiedeva il motivo di quelle lacrime.

    'Palermo mi è rimasta nel cuore. Mi sono trovato benissimo in una città splendida, ho conosciuto persone eccezionali come il presidente Renzo Barbera. Intitolargli lo stadio fa onore a Palermo'.

    Nei due anni in rosanero Chimenti è stato allenato da Nando Veneranda, un altro personaggio caro ai palermitani.
    'Nando era il mio fratello maggiore. Avevamo giocato insieme nel Matera. È stato un tecnico che ha raccolto meno di quanto avrebbe meritato. Sapeva valorizzare i giovani: a Palermo ha creato una squadra con giocatori provenienti dalla C'.

    Chimenti segna 16 gol nel suo primo anno in rosanero, il Palermo finisce sesto a 4 punti dalla zona A: decisiva la sconfitta col Catanzaro, che verrà promosso. Nella stagione successiva i gol saranno 13, il Palermo è settimo, ma conquisterà la finale di Coppa Italia. A Chimenti sarebbe piaciuto essere all'Olimpico, ma domenica la Salernitana gioca. 'Ma se vince il Palermo, vinco anch'io'. Parola di Vito-gol.

    (La Gazzetta dello Sport - Edizione Sicilia) 


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