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  • Bolognamania:| L'insostenibile valore di Perez

    Bolognamania:| L'insostenibile valore di Perez

    Il pareggio interno contro il Torino ha lasciato l'amaro in bocca a tanti: a Stefano Pioli, che ha visto la sua squadra subire 'un gol da pollastri' che è costato due punti che avrebbero potuto significare già salvezza senza alcun patema; al presidente Albano Guaraldi, filato via dallo stadio senza parlare; e ai tifosi rossoblù, che hanno visto la squadra mancare all'ultimo secondo una vittoria preziosa per un grave errore e vedono non ancora del tutto chiuso il discorso salvezza, per quanto il vantaggio resti rassicurante. La gestione del finale di partita contro i granata, dopo aver ribaltato il risultato nella ripresa, è stata a dir poco surreale: tre minuti di recupero, a 47'45'' il Bologna ha una rimessa laterale sulla trequarti offensiva, perde il pallone servendolo a Morleo invece che a Gilardino e prende un contropiede rapido con tanto di cambio di gioco, su cui Bianchi trova il 2-2 pochi secondi dopo il 48'. Il tutto senza che nessuno del Bologna si degnasse di fermare in qualche modo quell'azione, l'ultima della partita: sarebbe bastato un semplice fallo per arrivare ai tre fischi di De Marco e ai tre punti-salvezza.

    Il flashback sul finale contro il Torino è un'altra dimostrazione dell'importanza che ha per il Bologna Diego Perez: con la sua leadership e la sua esperienza a centrocampo molto probabilmente i rossoblù quel contropiede non l'avrebbero subito così a cuor leggero. L'assenza del Ruso dopo l'infortunio al ginocchio (distorsione con lieve interessamento del collaterale) con la Nazionale uruguagia si sta facendo sentire, e per Pioli la notizia migliore è il recupero ormai prossimo del suo mediano, tornato sul campo a inizio settimana. Del resto, per spiegare quanto sia imprescindibile Diego Perez basta il dato dei punti raccolti: 30 su 20 partite con lui in campo, 7 in 11 gare con il giocatore fermo ai box per infortunio o squalifica. Numeri che la dicono lunga su quanto sia decisivo per l'undici di Pioli. La società dovrebbe dunque concentrarsi al massimo per incontrare l'agente del centrocampista Daniel Delgado e trovare, a sorpresa, un accordo per il rinnovo di contratto. 

    L'argomento è noto e caldo da tempo e dall'Uruguay si è temporeggiato spesso, dicendo che la trattativa si sarebbe aperta a salvezza del Bologna ottenuta. In realtà i primi approcci non portarono grande unità di intenti: la poca progettualità dei rossoblù non ha entusiasmato Perez, l'offerta bolognese non era granché e c'era mezza Europa alla porta del giocatore. Si dice che l'accordo con il Monaco, dove Perez era già stato, sia praticamente a un passo - francesi favoriti su diverse squadre della Liga e altre italiane -, e per il Bologna sarebbe una perdita dolorosa: la mente va all'estate, alla cessione di Mudingayi e al modo in cui è stato rimpiazzato, ovvero con il flop Pazienza. E i brividi su come può essere sostituito un elemento già di per sé complicatissimo da rimpiazzare aumentano: è una scelta da cui passerà un pezzo della prossima stagione del Bologna.

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