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  • JACOBELLI La maglia n.10 a Tevez fa impazzire la Juve pensando a Del Piero

    JACOBELLI La maglia n.10 a Tevez fa impazzire la Juve pensando a Del Piero

    Alessandro Del Piero era stato chiaro e, ancora una volta, si era confermato ciò che sarà per sempre: un Totem della Juve. Era il 15 maggio 2012, all'indomani dello straordinario tributo che lo Stadium riservò al Capitano al passo d'addio: "Non voglio che la mia maglia venga ritirata. Io sognavo da piccolo di poterla indossare e voglio lasciare questa possibilità a qualcun altro". 

    Tredici mesi e undici giorni dopo, la Numero 10 ha finalmente trovato chi possa indossarla di nuovo dopo Del Piero: Carlitos Tevez. 

    Se mai Elkann, Agnelli, Marotta avessero avuto bisogno della conferma di quanto azzeccato sia stato il loro colpo, il delirio per l'argentino l'ha dimostrato. La mossa di affidargli la maglia che è stata di Sivori, Platini, Roberto Baggio e Del Piero ha fatto il resto.

    E' come se, in un colpo solo, milioni di tifosi bianconeri avessero finalmente elaborato il dispiacere per il congedo da uno dei più grandi giocatori che abbia illuminato la loro storia, grazie all'entusiasmo per l'acquisto di un Campione autentico, per giunta soffiato al Milan. 

    Due anni. Tanto ci ha messo la Juve per tagliare il traguardo che Marotta aveva indicato, coniando quella definizione che molta jella gli ha portato, al punto di trasformarsi in tabù.

    "Cerchiamo un top player", sbottò la prima volta che accennò all'obiettivo. E quanti ne ha inseguiti di TP il direttore generale della Juve. 

    Quanti nomi, veri o presunti di cui si è detto e scritto per tutto questo tempo: Aguero, Suarez, Van Persie, Dzeko, Higuain, Rooney, Neymar, eccetera eccetera. Poi, finalmente, Tevez. Il primo asso straniero che segna l'inversione di tendenza, dopo anni di partenze eccellenti dalla serie A verso l'estero. 

    Ecco, dietro l'avvertimento inequivocabile che i bianconeri hanno lanciato alla concorrenza, in Italia e in Champions League, c'è anche questo segnale per il nostro calcio, più che mai affamato di campioni autentici e stelle non più cadenti. Vedremo se ne arriveranno altri. Ora tocca a Napoli, Milan e Fiorentina, rispondere. Sennò, nel prossimo torneo, al massimo potranno scambiarsi il secondo, il terzo e il quarto posto.

    Xavier Jacobelli

    Direttore Editoriale www.calciomercato.com

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