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  • Brescia: Arcari-Leali, una porta per due

    Brescia: Arcari-Leali, una porta per due

    Michele Arcari e Nicola Leali sono divisi dalla maglia (la numero 1, che entrambi vorrebbero indossare), dall'età (33 anni il primo, 18 il secondo), dalla provincia (uno cremonese di Annico, l'altro mantovano di Cavriana), da 287 presenze (Arcari ha giocato 288 partite tra i professionisti, compresi gli spareggi, Leali solo una, lo scorso 15 maggio a Cesena) e, adesso, anche dai giudizi di presidente e allenatore. Mercoledì sera, durante il triangolare di Salò vinto dal Brescia, Gino Corioni, chiamato a rispondere su chi dei due sarà titolare, non ha avuto perplessità. «Leali, senza dubbio. È troppo forte», ha assicurato il presidente.

     

    IN SALA STAMPA Beppe Scienza è stato invece più possibilista: «Non ho ancora stabilito una gerarchia –ha dichiarato il tecnico -. Non è detto che chi giocherà sabato in coppa Italia contro l'Aquila sarà il titolare. Io sono felice che Arcari sia rimasto, per tutto quanto ha dato al Brescia negli ultimi anni. Lui, in un certo senso, rappresenta la storia. Ma esiste anche un discorso della società, che punta sui giovani. E in questo caso Leali rappresenta il futuro. Il ragazzo, però, deve guadagnare il suo spazio con le prestazioni. Nelle scorse settimane lo spazio l'ha avuto soprattutto sui giornali, ma sta lavorando bene. Che qualcuno lo spinga fa parte del gioco. Io valuto guardando il rendimento sul campo». Mercoledì Leali ha giocato contro il Lumezzane, compiendo un paio di buoni interventi. Arcari invece ha affrontato la Feralpi Salò, e nell'unica circostanza in cui l'hanno impegnato non è parso impeccabile: Defendi, ex Primavera, lo ha messo in difficoltà con un balzo scorretto, Castagnetti ha preso la traversa e, sulla ribattuta, il palo. Dando segni di nervosismo, il portiere ha urlato la propria rabbia all'arbitro, che lo ha ammonito. Tra i due numeri uno sarà un bel duello. Leali si è tolto la soddisfazione di indossare la maglia delle varie Nazionali giovanili. Da tempo lo richiedono società di A. Lui, al momento, deve pensare all'immediato, e agli esami di settembre. Frequenta il «don Milani» di Montichiari, liceo a indirizzo sportivo, ed è stato rimandato in matematica.

     

    ARCARI, laureato in Scienze motorie, è salito in ritiro a Temù senza conoscere il suo futuro. A fine agosto diventerà papà per la seconda volta, di Achille (la primogenita Anna ha appena compiuto 2 anni). È il più anziano del gruppo, ha un contratto fino a luglio 2012, la società nei prosismi giorni gli proporrà di allungare. Nello scorso campionato, convinto di dover fare da secondo a Sereni, ha saputo attendere il momento propizio, diventando titolare. Peccato per la retrocessione. Arcari ci terrebbe a rimanere in serie A. Finora le offerte non si sono concretizzate. Sembrava potesse andare in Polonia, al Legia Varsavia, poi si è parlato del Bologna. È rimasto a Brescia, ma sul collo sente il fiato di ben tre baby: Leali, il pugliese Andrea Caroppo, 21 compiuti il 18 luglio, rientrato dal prestito di Verona, e il toscano Alessio Cragno, 17, anche lui Nazionale (è nella Under 17). «Il ruolo di portiere –ha ribadito Scienza- è quello che mi lascia più tranquillo».

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