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  • Milan, Brocchi: 'Vengo criticato a priori'

    Milan, Brocchi: 'Vengo criticato a priori'

    Il Milan si prepara ad affrontare la penultima gara di campionato: i rossoneri saranno impegnati domani sera a Bologna, fondamentale conquistare i tre punti per mantenere viva la speranza di controsorpasso al Sassuolo nella corsa al sesto posto e all'Europa League. L'allenatore del Milan Cristian Brocchi parla nella consueta conferenza stampa della vigilia, le sue dichiarazioni riportate dall'inviato di Calciomercato.com.

    Bologna-Milan somiglia alla prima partita contro la Sampdoria?
    "La settimana può essere paragonata, abbiamo lavorato bene e i ragazzi hanno dato ottimi segnali soprattutto nelle sedute più intense, ho avuto le risposte che volevo e la speranza è che si veda in partita quello che ho visto in allenamento".

    Sul pareggio col Frosinone.
    "Il risultato finale ha dato qualcosa di negativo, ma ha dato modo a qualche interprete di pensare che in un altro momento o in altre situazioni era più facile mollare. L'1-3 avrebbe ammazzato chiunque e invece la squadra, anche se molti hanno detto di no, ha reagito e ha ripreso la partita. Non devo valutare le partite di pancia e dal risultato, abbiamo rivisto la partita e tirato fuori tutti gli aspetti positivi e negativi su cui lavorare: le risposte in allenamento sono state positive".

    Domani cosa si vedrà nel Milan?
    "Voglio un atteggiamento positivo dal primo minuto, contro il Frosinone sembravamo carichi invece quando l'arbitro ha fischiato non eravamo concentrati. Questa settimana ho messo in risalto questa cosa, ne abbiamo parlato, settimana scorsa l'allenamento era iniziato lento mentre oggi è iniziato a duemila all'ora: speriamo di vedere questo domani".

    Risposte dal presidente Berlusconi sul gioco?
    "Solo chi è a stretto contatto con noi può valutare il lavoro che stiamo facendo. Normale che i risultati condizionino le valutazioni, ma se siete obiettivi e lasciate fuori le critiche a priori qualcosa di buono si è visto contro il Frosinone. Il presidente ha apprezzato? Con undici occasioni, record di cross dal fondo ecc. qualcosa di è visto di positivo, poi il risultato non lo è stato: se uno è realista e obiettivo non può dire che qualcosa non si sia visto".

    Sul sesto posto.
    "Certo che c'è questa volontà, servirà questo atteggiamento".

    La parola equilibrio è troppo per il suo Milan?
    "Abbiamo subito quattro tiri in porta e tre gol, non si può parlare di fase difensiva sbagliata: ci sono stati errori singoli che possono capitare e tutti insieme hanno creato questa situazione".

    Sul comunicato della Curva Sud.
    "La squadra vuole arrivare in Europa League, dall'atteggiamento in allenamento e dalle sue parole non si può non dire questo: o sono attori bravissimi oppure devo credere alle loro parole e valutare i fatti, e sul campo sono stati compiuti certi fatti".

    Pensava fosse più facile?
    "Mai pensato fosse facile, sempre pensato fosse bello. Vivo il momento con grande determinazione. E' facile allenare in Serie A o sentirmi attaccato a prescindere? No ma vado avanti con determinazione perché ho un amore grande come quello dei tifosi e sto facendo il massimo".

    Su Donnarumma.
    "Gli ho detto che se lo vedevo con uno sguardo triste gli tiravo un cazzotto. Non esiste un top player che non abbia sbagliato almeno una volta. Gli ho detto che non è un problema, è un ragazzo umile ed eccezionale, non si può chiedere nulla di più a un ragazzo del genere. Speriamo mantenga questa qualità e vada avanti così".

    Sull'esclusione di Menez.
    "Ha un fastidio alla schiena, oggi durante la rifinitura ha accusato ancora e per questo è meglio che riposi e recuperi".

    Su tattica e atletca.
    "E' normale che tra il miio sistema e quello precedente ci siano delle differenze. Da quando sono arrivato sto cercando di far allenare i ragazzi in modo che siano pronti a certe situazioni in partita. Non si può pretendere che la squadra abbia il passo giusto in poche partite, ma credo non servirà tanto per far rendere al meglio".

    Sui giovani.
    "Tutti sono condizionati dalla situazione del Milan in questo momento, ma per un giocatore non c'è niente di meglio di entrare in campo e giocare. Quante volte qualcuno dice entrerei io in campo, loro hanno questa fortuna e la devono trasformare in positività. Essere giovani deve essere un valore aggiunto e che possano mostrare le qualità già esibite".

    Su Calabria.
    "L'avevo trovato triste dopo tanti mesi senza spazio, è una cosa naturale che un ragazzo così giovane abbia bisogno di giocare. Passata la prima settimana di difficoltà l'ho sempre visto meglio, inizia a riconoscere delle situazioni che gli venivano naturali e spontanee, oggi l'ho visto molto bene con la testa giusta e speriamo che possa fare una grande partita domani perché se lo merita per quanto fatto al Milan in questi anni".

    Riesce a trasformare le critiche in energia positiva per il gruppo? Il rigorista resta Balotelli?
    "Le critiche mi mettono una carica impressionante, sono carico di mio figuriamoci se ora non ho voglia di entrare in campo anche io, ma ora devo trasmetterla ai ragazzi: abbiamo trovato momenti per confrontarci dove siamo stati chiari e duri nell'esporre le varie dinamiche e la speranza è che le risposte avute da solo si trasformino in risposte importanti come quelle che ho avuto. Siamo alla prova del nove. Non sono mai entrato nella decisione del calcio di rigore, deve venire da dentro e devono mettersi d'accordo loro: se quello che decideranno se la sentirà andrà lui, non mi sono mai piaciute le litigate davanti a tutti, voglio solo chiarezza su chi debba andare a calciare".

    Sulle voci di una squadra che remi contro l'allenatore.
    "Io tutelerò sempre i miei giocatori finché avranno voglia di allenarsi, reagire e fare qualcosa di importante. Non mi sentirete mai dire anche a microfoni spenti che un mio giocatore non ha qualità, finché li alleno i miei giocatori sono i migliori del mondo. L'autostima non è presunzione ma ci deve essere, un giocatore deve potersi sentire sicuro e andare in campo per mostrare le sue qualità con grande equilibrio. Per me i miei giocatori sono i più forti di tutti".

    Sul Milan che manca negli episodi.
    "A Verona il disastro è stato dall'uno a uno in poi, una partita che abbiamo già commentato e in cui l'allenatore ha responsabilità. Col Frosinone è diverso: singoli errori hanno condizionato il risultato ma la reazione c'è stata. A San Siro con questo clima è difficile recuperare una partita del genere. Contro il Frosinone i giocatori hanno lottato fino alla fine per recuperare un risultato bugiardo, se quella palla di Balotelli non avesse preso la traversa ma fosse entrata non sarebbe questa la situazione".

    Sugli infortuni e sui cambi nella preparazione atletica.
    "Bertolacci si è fatto male contro la Sampdoria, non avevamo ancora inciso. Bonaventura a detta di tutti era già in difficoltà per aver giocato tanto, anche i dati ci parlavano di un giocatore stanco. Abate non è un infortunio muscolare, Menez ha un problema alla schiena che si porta dietro da tutta la stagione. Antonelli era in panchina contro Verona e Frosinone per una situazione emotiva delicata, l'imminente nascita della figlia, e per esperienza ho imparato che quando c'è una situazione personale del genere il tuo corpo è a rischio e per tutela sua avevo pensato di non farlo giocare. Poi Abate ha avuto un problema, Luca è entrato e ha fatto gol ma si è fatto anche male".

    Sulle voci su Montella e Pellegrini.
    "Galliani è andato a Madrid invitato da Florentino Perez, di incontri con altri allenatori nel corso dell'anno c'ero di mezzo anche io e questi incontri non esistevano. Dal mio punto di vista non ho il tempo di pensare a quello che sarà, questi discorsi non mi riguardano e devo pensare solo alla partita di domani".

    Ancora sui giocatori.
    "Tutti i giocatori hanno bisogno di essere aiutati dal proprio allenatore, altrimenti saremmo tutti allenatori. C'è bisogno di avere a fianco una figura che dia delle scosse. Non è facile allenare, ho analizzato tutto in questa settimana per far sì che certe cose non si ripetano".

    Il fatto che l'allenatore si carichi di responsabilità non rischia di diventare un alibi?
    "No ci sono giocatori che devono meritarsi di restare al Milan o altro. Se vuoi essere un giocatore il tuo amor proprio ce l'hai dentro e lo devi avere. Ogni volta che indossavo la maglia del Milan mi sentivo gratificato della mia vita, la speranza è che i giocatori possano sentire lo stesso: molti ce l'hanno e lo dimostrano altri magari fanno più fatica. Io ho avuto risposte positive su questo fronte, se metteranno questo atteggiamento difenderò sempre i giocatori".

    Sulla cattiveria agonistica.
    "Io non ho avuto limiti da questo punto di vista nella mia carriera e adesso continuo a lavorare con la squadra perchè anche loro non né  abbiano. Questa settimana, come anche settimana scorsa, ho avuto delle risposte diverse rispetto a quella che andava a Verona. Poi non posso dire che tutti i giocatori lo abbiano fatto, ma una grossa percentuale si. Il problema è farlo fare a tutti e durante la partita",

    Su Niang.
    "La cosa più importante è capire se effettivamente potrà essere a disposizione. Questa domenica farà un test importante e vedremo se può iniziare a lavorare con la squadra: se sarà così sarà valutato per quello che mi farà vedere, la speranza è quella di averlo a disposizione, per un allenatore meglio avere l'imbarazzo dela scelta".

    Sugli infortunati.
    "Abate dovrebe rientrare subito da lunedì, Bonaventura ha già ripreso a correre a fare lavoro tecnico e anche lui speriamo di averlo settimana prossima, come anche Menez. L'unico su cui non posso dire è Antonelli, dobbiamo valutare la prossima settimana il suo infortunio".

    Ancora su critiche e punti positivi.
    "Sono stati commessi errori a livello singolo, se avessimo subito gol su errori di lettura di reparto sarebbe stato diverso ma sono stati episodi. Questo non vuol dire che non abbia parlato con la squadra e analizzato con video personalizzati anche sui singoli giocatori, con la squadra ho parlato in maniera chiara sull'approccio sbagliato. Il segnale alla squadra è arrivato".

    Sul Cholismo.
    "Ho apprezzato più i gol del Bayern, ma complimenti all'Atletico: personalmente preferirò sempre il gioco del Bayern. Se parliamo di grinta complimenti all'Atletico, ma anche il Bayern ne ha, non è quella la differenza è che giocano un calcio completamente diverso".

    Pensa che se avesse la squadra dall'inizio sarebbe a un latro punto?
    "Non posso saperlo, guardo la realtà dei fatti. Ogni giocatore vorrebbe partire dal ritiro, sono sicuro che lavorare inizialmente senza impegni ufficiali può favorire lo sviluppo delle tue idee e l'entrare nella loro testa per fare meglio. Dire che se fossi entrato a fine stagione i risultati sarebbero stati diversi sarebbe da presuntuosi e io non lo sono".

    Sui movimenti dei tre davanti contro il Frosinone e se ci saranno novità nel reparto.
    "Per tutti Brocchi è fissato con il trequartista, ma Honda non ha giocato con il trequartista e il Milan non ha fatto il 4-3-1-2. Honda aveva la sua zona e ha interpretato la partita bene, la scelta di puntare su un giocatore più offensivo come Luiz Adriano era dettata dalla necessità, una scelta che ha pagato. Quando mi sono presentato si è sempre detto che gioco col 4-3-1-2 o col 4-3-3 e chiedevano perché non facessi il 4-4-2. In questo momento per i giocatori che ha il Milan non si può fare, Bonaventura è l'unico che può giocare largo a sinistra, in questo momento si fa di necessità virtù: i giocatori stanno facendo il massimo. Il modulo non è importante, conta come interpreti la partita".
     
     

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