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    Milan-Juve, la doppia faccia di Bonucci

    Milan-Juve, la doppia faccia di Bonucci

    • Nicola Balice
    Anche la prima sconfitta stagionale della Juve ormai è stata archiviata. Anche un'altra prova a due facce di Leonardo Bonucci è stata archiviata. Contro il Manchester United una notte magica per quasi 90 minuti, diventata ben presto da incubo. Ed ora il numero 19 bianconero è chiamato alla reazione immediata, nella partita che anche in questa stagione sarà la sua partita. Ma con la nuova-vecchia maglia. Non che Milan-Juventus abbia bisogno di particolari motivazioni per essere preparata al meglio, nonostante la crisi di risultati dei rossoneri negli ultimi sette anni basta la tradizione di entrambi i club per rendere speciale l'atmosfera di domenica sera a San Siro: ai bianconeri il compito di allungare la propria imbattibilità in trasferta che vede la Juve unica squadra senza sconfitte in tutto il 2018 nei cinque principali campionati europei, contro il Milan che rimane la formazione capace di batterla per più volte (ben 49) nella storia (ultima volta nell'ottobre del 2016). Una partita speciale, diversa: è stato così ieri, sarà così domani, è soprattutto così anche oggi.

    BONNY AL CENTRO – E aspettando di capire se effettivamente Gonzalo Higuain possa essere della partita, i riflettori saranno tutti puntati proprio su Bonucci. Che solo qualche mese fa, allo Stadium, dopo un gol esultava in faccia ai propri attuali tifosi che lo avevano accolto con i fischi. Gli stessi che lo hanno accompagnato dopo il clamoroso ritorno, ben presto trasformatisi in applausi. Ora che Bonucci continua a lavorare per riprendersi fino in fondo fiducia e amore del popolo juventino, difeso anche dagli eccessi di Mourinho mercoledì sera ad esempio, il suo pronto riscatto dovrà avvenire su un altro campo che conosce bene, quello di San Siro. Dove potrà essere nuovamente accolto senza troppi applausi, inevitabilmente forse per il modo entusiastico con cui era iniziata la sua avventura al Milan e soprattutto per come poi si è conclusa. Un contesto che, guardando al passato, forse potrà esaltare Bonucci. Quello vero, d'altronde, ancora non si è visto: quale occasione migliore?

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