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  • Cagliarimania:| Ago, la bandiera se ne va

    Cagliarimania:| Ago, la bandiera se ne va

    Quello appena concluso è stato il campionato degli addii eccellenti. Grandi campioni hanno lasciato il proprio club tra l'emozione e il rimpianto dei tifosi. Da Inzaghi a Di Vaio, da Nesta a Gattuso, per arrivare all'addio più clamoroso, quello di Alessandro Del Piero, che ha colpito tutti gli amanti del calcio, non solo i sostenitori bianconeri. Anche il Cagliari ha dovuto ammainare una delle sue bandiere, un giocatore che con le sue 266 presenze in serie A con la casacca rossoblù figura al terzo posto dopo due protagonisti dello scudetto (Nenè e Gigi Riva). Parliamo di Alessandro Agostini, vice capitano e da nove stagioni padrone della fascia sinistra. Ma a differenza dei suoi più illustri colleghi, 'Ago' ha avuto un trattamento incomprensibile da parte della società. Per lui niente passerella, niente saluto ai propri tifosi. La riconoscenza per tutti gli anni passati con dedizione ed attaccamento alla maglia rossoblù e si è tradotta nella mancata convocazione per l'ultima partita contro la Fiorentina, lasciando allibiti i tanti tifosi che considerano il terzino toscano un leader insieme al capitano Conti.

    L'ultima apparizione di Agostini è datata 2 maggio, nel neutro di Brescia contro il Genoa, dove ha rimediato un'ammonizione e la conseguente squalifica che gli ha impedito di partecipare alla successiva gara contro la Juventus. Scontato il turno di squalifica, tutti si aspettavano di vedere il terzino ancora protagonista nell'epilogo della stagione. Invece la convocazione per Firenze non è arrivata. E per Agostini, nato a trenta chilometri dal capoluogo toscano, la delusione è stata enorme. In questa vicenda la società ha dimostrato tutto il suo pragmatismo; ma se questo atteggiamento può andar bene negli affari, occorre ricordare che il calcio non è fatto solo di numeri e di bilanci da tenere in ordine, ma anche di sentimenti. Con Agostini se ne va infatti un pezzo della storia recente del Cagliari.

    Arrivato quasi in sordina nel gennaio del 2004, Ago si è dimostrato uno degli acquisti più azzeccati dell'era Cellino, andando a ricoprire un ruolo che è sempre stato un cruccio della formazione cagliaritana. Con lui i tanti allenatori che si sono avvicendati nella panchina rossoblù sono andati sul sicuro, affidandogli le chiavi della fascia sinistra. Solo con Giampaolo (che spesso gli preferiva Del Grosso) e Bisoli (che lo mise fuori rosa insieme all'altro senatore Conti) ci fu qualche incomprensione. Per il resto 281 presenze totali (tra A, B e coppa Italia) caratterizzate da grande continuità di rendimento ma anche da un record 'negativo': nessun gol segnato. Se ne va un giocatore che ha dimostrato grande professionalità e attaccamento ai colori sociali tanto che ha rifiutato diverse offerte importanti pur di rimanere a Cagliari. Auguri Ago.

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