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  • Cagliarimania: grazie Ivo, protagonista silenzioso

    Cagliarimania: grazie Ivo, protagonista silenzioso

    In silenzio è arrivato ed in silenzio, con discrezione ed umiltà, sta tornando nell’ombra. Tra i protagonisti della fantastica stagione del Cagliari, Ivo Pulga è sicuramente quello che non ha i riflettori puntati addosso. Insieme a Diego Lopez ha rilevato una squadra sull’orlo della retrocessione e alla fine è riuscito a conquistare quarantasette punti e l’undicesimo posto in classifica. Un piccolo miracolo, che però, di questi tempi, non fa notizia. Fanno, ovviamente, più rumore le vicende dei vari Mazzarri, Allegri, Benitez, i quarantadue milioni di Mourinho e via dicendo. Eppure crediamo che anche questa piccola storia ‘provinciale’ meriti il suo spazio.

    Non era affatto scontato che il campionato del Cagliari finisse così. Al contrario le premesse portavano in tutt’altra direzione. La partenza stentata sotto la guida di Ficcadenti, la partita persa a tavolino contro la Roma, la vicenda stadio e l’arresto di Cellino, gli infortuni di uomini chiave come Cossu e Pinilla; insomma una situazione decisamente complicata. A ottobre il presidente Cellino prende una decisione sorprendente: al posto di Ficcadenti affida la panchina a Lopez e Pulga. Entrambi con nessuna esperienza nella massima serie, ma entrambi molto amati dalla tifoseria.  All’epoca scrivemmo che era una scelta dettata da una forte componente affettiva. Ora possiamo affermare che la scommessa del presidente era supportata anche da fondate valutazioni tecniche. Sia Lopez sia Pulga hanno infatti dimostrato di avere le competenze per guidare una squadra di serie A. Ora, mentre l’uruguaiano è stato confermato anche per la prossima stagione, per Ivo Pulga si prospetta un ritorno nelle retrovie, probabilmente alla guida della Primavera rossoblù. Con l’umiltà che lo ha sempre contraddistinto il tecnico modenese ha affermato che il merito della positiva stagione rossoblù è esclusivamente dei giocatori; ci permettiamo di non essere d’accordo.

    Gran parte del merito va anche a lui. Ha saputo, con grande professionalità, mettersi a disposizione della squadra e della società, integrando la sua esperienza nel settore giovanile con le qualità di Lopez. Ha saputo gestire al meglio il talento di giocatori come Sau e Ibarbo, valorizzare giovani come Murru e Del Fabro. I tifosi del Cagliari lo hanno amato quando è stato protagonista, da calciatore, della fantastica cavalcata alla fine degli anni Ottanta che portò i rossoblù guidati da Claudio Ranieri dalla C alla A. Oggi lo ringraziano per aver contribuito a mantenere il Cagliari tra le prime undici squadre italiane.

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