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  • Calcio oltre le sbarre:| Iniziativa SGS a Sollicciano

    Calcio oltre le sbarre:| Iniziativa SGS a Sollicciano

    • L.C.

    Per Ahmed, incredibile a dirsi, il miglior giocatore di calcio è Houssine Kharja, oggetto misterioso della Fiorentina di Delio Rossi, ma soprattutto capitano,
    guarda caso, della nazionale marocchina. Ma per Ahmed e per il suo connazionale Elbachir, Kharja è il simbolo e la speranza di un riscatto possibile,
    da percorrere seguendo la via del calcio, non quella del calcio giocato,ma da allenatore. Ahmed è infatti uno dei tredici detenuti del carcere di Sollicciano che
    hanno ricevuto, al termine di un corso, l’attestato per istruttore di scuola calcio.
    Insieme a lui e a Elbachir, gli attestati sono stati consegnati a Alexandre il rumeno, ai tunisini Hnida e Raduane, a Besnik, nato in Albania, e poi a Gaetano, Fortunato, Ciro e Giancarlo originari della Campania, a Palmiro il milanese e

    ai due fiorentini Simone e Massimiliano. Non erano presenti alla cerimonia altri tre neoallenatori, temporaneamente ospiti di una comunità terapeutica.
    Fortunato, il più giovane del gruppo, non era ancora nato quando Gianni Rivera
    mise la palla nel sacco alle spalle dell’incolpevole Maier, siglando così il 4-3 finale allo stadio Azteca di quel Germania-Italia che spianò agli azzurri la strada della finale della Coppa del Mondo in Messico. Eppure i tredici neoallenatori,
    tutta gente a cui la vita ha reso la pelle dura, erano emozionati quando l’ex abatino gli ha stretto la mano e quando hanno ricevuto il sorriso di Giancarlo Picchio De Sisti, un buono per antonomasia, ma che in quella storica partita mundial si beccò un giallo pur di potersi trovare, faccia a faccia, in finale con la Perla nera Pelè.
    Quella di ieri non era una giornata qualunque a Sollicciano, un posto, si potrebbe dire, dimenticato da Dio, dagli uomini e, soprattutto, dallo Stato, nel quale dare un calcio a unpallone aiuta a restituire un soffio di vita a un’esistenza
    che ha imboccato una via sbagliata. A premiare i sedici neo allenatori e le squadre che hanno partecipato al torneo 'circondariale' c’erano, oltre al presidente del settore giovanile della Federcalcio Rivera e ai suoi collaboratori De Sisti e Comunardo Niccolai, il vicesindaco di Firenze Dario Nardella, il presidente del Coni regionale Ignesti e il coordinatore toscano del settore giovanile della Figc Paolo Mangini. Uno schieramento di autorità e celebrità che fa sperare che questo corso che si è appena concluso non sia, come ha chiesto in maniera accorata un detenuto, 'una goccia nel mare', ma la prima di una serie di iniziative. 
    (Il Tirreno)


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