Troppo brutto per essere vero. La seconda parentesi rossonera della carriera di Alessandro Matri assomiglia sempre di più ad un film dell'orrore. Cinque partite giocate, un preoccupante zero alla casella gol realizzati e soprattutto l'impressione, tutte le volte, di parlare in campo una lingua diversa da quella degli altri dieci con la stessa maglia. Per accontentare Allegri Adriano Galliani ha scelto di non rinforzare centrocampo e difesa preferendo l'acquisto di Matri, si è indebitato per quattro anni con la Juventus per pagare i 12 milioni richiesti per il suo cartellino, i risultati, al momento, non sembrano però giustificare l'investimento.

E' innegabile che tutto il Milan si aspettava molto di più da Matri, non solo a livello realizzativo. L'ex punta del Cagliari ha scelto la maglia numero 9, che è stata di Van Basten, Weah e Inzaghi,  la maglia dei grandi attaccanti, un'etichetta che non sembra appartenergli neanche per il lavoro che fa per la squadra. La prossima settimana, con Ajax e soprattutto Juve, avrà un'altra doppia chance, ma il tempo stringe. Robinho ha ritrovato la voglia, El Shaarawy è quasi recuperato, il rientro di Pazzini si avvicina, Matri ora deve lasciare il segno. O rischia di essere ricordato come uno dei flop della storia rossonera.