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  • Calciopoli, Juve, Atalanta, Prandelli: il mercoledì nero di Abete

    Calciopoli, Juve, Atalanta, Prandelli: il mercoledì nero di Abete

    di Xavier Jacobelli

    direttore quotidiano.net

    E' un'estate maledetta per Giancarlo Abete e per il Sistema del calcio italiano. Il 18 luglio, decidendo di non decidere sullo scudetto 2006, il presidente della Federcalcio e il Consiglio Federale pensavano che la questione fosse chiusa. Manco per sogno. La spettacolare offensiva mediatico-legale scatenata da Andrea Agnelli si è abbattuta come un macigno sull'ex vice di Franco Carraro (per dieci anni) e la gigantesca richiesta di danni che la Juve avanzerà a carico della Figc scandirà i mesi a venire dei federali. Non parliamo del Tavolo della Pace, della lettera di Della Valle a Moratti, della replica stizzita di Moratti, del contrattacco di Moggi, delle risse ikn Lega per i diritti tv e della minaccia di scioPero dei calciatori di A. 

    Poi ci sono le sentenze di primo grado del processo sportivo di Scommessopoli: Doni, Manfredini e l'Atalanta sono stati condannati senza prove e adiranno tutte le vie legali possibili per ottenere giustizia; la Cremonese che ha avuto il coraggio di denunciare lo scandalo e, per questo, è stata pubblicamente elogiata  dai magistrati di Cremona, è stata indecentemente stangata con 6 punti di penalizzazione e pure 30 mila euro da una giustizia sportiva cieca e ottusa.

    Tant'è vero che Cesare Prandelli che l'Atalanta e Percassi conosce comE le sue tasche e per i quali metterebbe la mano sul fuoco, è sceso in campo in difesa del club bergamasco, avendo il merito di riportare al centro del dibattito la questione della riforma della responsabilità oggettiva, autwentico mostro giuridico del diritto sportivo.

    Anzichè prendere posizione in modo costruttivo, Abete che cosa fa? Nasconde la testa sotto la sabbia. "Discutere sulla possibilita' di rivedere la responsabilita' oggettiva? Non e' il momento. C'e' da tempo un dibattito su questa norma sportiva, ma e' un punto di riferimento, non solo dell'Italia, ma anche di tante federazioni internazionali. E' un deterrente importante, non condiviso da molti".

    L'importante è, come sempre, decidere di non decidere, fare finta di niente che tutto passa. Intanto la credibilità del Sistema scivola ai minimi storici, i veleni di Calciopli sono più che mai in circolo dopo cinque anni dallo scandalo, la passione di milioni di tifosi viene frustrata da una serie di continue ingiustizie, la nuova stagione nasce intossicata come le precedenti. Attenti: fare gli struzzi è il modo migliore per arrivare al capolinea. 

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