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  • Calciopoli| Tocca a Galliani, Tavaroli e c.

    Calciopoli| Tocca a Galliani, Tavaroli e c.

    Processo di Calciopoli, si va avanti spediti: il giudice del tribunale di Napoli, Maria Teresa Casoria, ha già fissato le udienze sino a tutto giugno, riprenderà dopo la vacanze estive in ottobre e spera di chiudere il maxiprocesso entro metà 2011. Dopo i testi dell'accusa, ora tocca a quelli della difesa (una cinquantina): Pairetto e Bergamo grazie ai notai stanno cercando di smontare l'ipotesi, sostenuta dai pm, che il sorteggio arbitrale fosse truccato. Il notaio sentito la settimana scorsa ha spiegato che era tutto regolare: una dseposizione nettamente a favore di Pairetto. Ora toccherà al secondo notaio, che sarà chiamato a deporre dall'avvocato Silvia Morescanti, che difende l'ex designatore Paolo Bergamo. A Napoli anche alcuni giornalisti che effettuavano materialmente il sorteggio. Stupisce semmai che né i notai, designati dalla Figc, e nemmeno i giornalisti siano mai stati sentiti dagli investigatori del colonnello Auricchio. Così come stupisce che stiano venendo fuori molte intercettazioni di particolare interesse (non solo quelle che tirano in ballo l'Inter) e che erano state trascurate da Auricchio. Tanto che il pm Narducci disse: "Piaccia o non piaccia, non c'è altro...". Invece c'è molto altro: un filone nutritissimo di Calciopoli 2, sul quale la procura federale, da fine luglio, avrà molto da lavorare. Ma torniamo a Napoli: martedì dovrebbe esserci Adriano Galliani, che ai tempi di Calciopoli-1 era presidente della Lega Calcio. Poi, in giugno ancora notai, giornalisti e forse anche Tavaroli, che sarà chiamato (come testimone, perché al processo di Milano ha patteggiato) per parlare del fronte Telecom, almeno la parte, consistente, che riguarda il mondo del calcio. Molto interessati alla deposizione di Tavaroli sono Massimo De Santis (ricordate il Dossier *** ), Moggi, Bergamo e altri. Alla ripresa della udienze, in ottobre-novembre, saranno sentiti anche Collina e Rosetti, ora impegnati ai Mondiali del Sudafrica. C'è molto ancora da scoprire nel processo di Napoli.

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