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  • Carpi verso la A. Si profila derby per il tifoso viola Renzi

    Carpi verso la A. Si profila derby per il tifoso viola Renzi

    • L.C.
    La gioia per il risultato strepitoso che sta conseguendo il Carpi, in odore di serie A, arriva nelle immediate vicinanze di Palazzo Chigi. Federico Andreoli, classe 1972, è uno sportivo carpigiano laureato in Scienze Motorie con una carriera che spazia a 360 gradi, dallo sci, alla bicicletta, fino al triathlon, rieducazione motoria, ginnastica funzionale e pilates. Pur essendo già di per sé un personaggio che spicca per la propria professionalità, Andreoli annovera una parentela molto particolare. Federico, infatti, rimane a Carpi fino al 1999, anno in cui sposa Benedetta Renzi, sorella di Matteo, proprio il Presidente del Consiglio. La coppia quell’anno si è trasferita a Castenaso, in provincia di Bologna, a metà strada tra la casa di Benedetta, a Rignano sull’Arno, e la Corte dei Pio, Carpi. Qui, Andreoli ha potuto sviluppare un’ampia professionalità, dapprima in strutture quali Club Sport Village e Virgin Active, e poi come libero professionista. E quando incontra il cognato premier non mancano battute sul calcio e bonarie prese in giro. Renzi è tutto per la Fiorentina, Federico ora potrà gettare nella mischia, oltre la Juve, anche il suo Carpi.
    Tu tieni la Juve, tuo cognato è un tifoso sfegatato della Fiorentina: come la risolvete quando le squadre si sfidano?
    “Ci prendiamo molto in giro- racconta Federico al quotidiano La Gazzetta di Modena - per noi la sfida calcistica è un’occasione per scambiarci pacche sulle spalle e sarà interessante vedere cosa succederà ora che in serie A ci sarà anche il Carpi. Dovrò dividermi tra la Juve e i biancorossi, ma rimarrò sempre legato alla squadra della mia città. Sarà una doppia sfida con Matteo, accattivante e goliardica. E attenzione che il Carpi non lo faccia... viola”.
    Tornando al Carpi, ritieni che debba rimanere a giocare in città in caso di A?
    “Sarebbe bello rimanesse a giocare a Carpi e la città, da dopo il terremoto, credo abbia ritrovato nuova linfa: certamente la serie A può portare ulteriore vitalità. Ma pensiamo anche a quali sarebbero le conseguenze per la città nell’adeguare lo stadio a 10mila posti. Ne deriverebbero limiti e disagi a chi non segue il calcio, uno sport spesso avvantaggiato rispetto agli altri. Perché non valutare, invece, l’ipotesi di trasferire il Carpi a Bologna per accentrare le eccellenze sportive a livello regionale?”.

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