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  • Carpimania: che bella rivincita su Lotito

    Carpimania: che bella rivincita su Lotito

    • Gabriele Pasca
    Chissà cosa starà pensando il presidente Lotito, nel buio delle sue stanze, dopo il pareggio rimediato contro quel Carpi piccolo piccolo. Magari gli risuoneranno nella mente le, ormai famose, parole dette “in confidenza” ad un amico. Sì, perché quella squadra che “non vale un c…” (a detta sua) ieri ha tarpato le ali all’aquila Olympia, da sempre simbolo di maestosità e grandezza. D’altronde, il calcio è questo e, a volte, l’umiltà è un fattore determinante, così come la tecnica, almeno per chi sa guardare oltre, per i romantici. In  ogni caso, sicuramente un buon modo per festeggiare il capodanno, quello degli uomini di Fabrizio Castori.

    A proposito, è stato proprio il mister, in conferenza stampa, a preannunciare battaglia in quel terreno che, poco più di tre mesi fa, costò l’esonero a lui ed al suo vice Giandomenico Costi.  Oggi, invece, quello stesso campo, ha rappresentato una boccata d’aria fresca per una squadra, comunque, sempre salda al penultimo posto in classifica. Eppure uno straniero non ci avrebbe scommesso un soldo, magari: che il Carpi è con un piede in serie B, mentre la Lazio aspetta a metà classifica (di certo non una delle annate migliori per i biancocelesti, si capisce). Anzi, guardando la partita senza condizionamenti di sorta, si sarebbe potuto credere l’esatto contrario. Una Lazio senza idee, confusa, in campo quasi per inerzia che, nonostante il possesso palla spropositato (66%), riesce a collezionare un numero di occasioni da gol veramente basso, quasi prossimo allo zero. Il Carpi in tutto ciò ci sguazza e, grazie all’entusiasmo del giovane Mbakogu, riesce ad impensierire non poche volte Berisha; come al 59’, quando quel destro di Zaccardo trova i suoi guantoni. Oppure quando nel finale, il giovane albanese, si trova costretto a salvare il risultato su Lasagna. Insomma, altro che arroccato in difesa. Il Carpi ci ha creduto, fino all’ultimo.

    Altro giro altra corsa, adesso tocca all’Udinese, reduce da due vittorie consecutive e ferma, proprio insieme alla Lazio, al decimo posto con 24 punti. Se i biancorossi manterranno la stessa forma, non ci saranno risultati scontati, a maggior ragione se a Borriello non toccheranno 95 minuti di panchina. Anche qui, il perché forse lo immaginiamo tutti, e coincide con la voglia del bomber napoletano di approdare verso nuovi lidi, ma, chissà se i risultati riescano a farlo desistere.
     

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