Il momento d'oro del Catania non si interrompe e questa considerazione non cambia sia che i rossazzurri conquistino una vittoria sia che raccolgano un pareggio. La classifica parla chiaro da settimane e, pur avendo raccolto un solo punto nelle due trasferte consecutive di Napoli e Bergamo, il Catania è rimasto al settimo posto. La squadra di Maran non ha infatti perso di vista le posizioni utili per l'accesso all'Europa League, consentendo così a tutto l'ambiente rossazzurro di continuare a sognare un traguardo storico. Quel che però risalta agli occhi più di ogni cosa è che, a prescindere dal risultato finale delle varie partite, spesso e volentieri dal punto di vista del gioco gli etnei riescono a mettere sotto i propri avversari di turno e, anche se ciò non accade durante l'arco dell'intera partita, almeno per un tempo assistiamo divertiti a squadre di qualsiasi importanza e caratura che si arroccano in difesa spaventate dalle micidiali ripartenze dei rossazzurri.

E' proprio quello che ad esempio è accaduto Domenica scorsa a Bergamo dove, su un campo purtroppo impresentabile che la squadra di casa doveva conoscere meglio del Catania, per tutta la partita si è assistito ad un'Atalanta preoccupatissima di subire il goal da un momento all'altro. Lo ha raccontato Legrottaglie qualche giorno dopo il match, dicendo in conferenza stampa che mai aveva visto i nerazzurri così spaventati da un'avversario sul proprio campo di casa, nemmeno quando giocava nella Juventus. Lo si capiva facilmente anche guardando la partita dalla TV, quando molti di noi sono stati sulle spine in attesa di quella zampata decisiva che era nell'aria ed è stata sfiorata da Lucas Castro.

Quel che è bello sottolineare però è che non si tratta di un singolo episodio, perchè ciò è accaduto anche otto giorni prima a Napoli, dove gli errori arbitrali hanno pesato almeno quanto quelli difensivi, come contro Milan, Juventus, Inter e contro qualunque altro avversario. La verità è che ormai il Catania fa paura a tutti, perchè tutti gli avversari sanno bene che le qualità tecniche dei rossazzurri possono essere letali per chiunque incroci il cammino della squadra di Maran. Speriamo accada anche Domenica al Massimino contro il Bologna, anche se ci sarà un'assenza pesantissima come quella di un motorino di centrocampo fondamentale come Izco, capace di tenere sempre molto alti i ritmi del gioco rossazzurro.

Pur offrendo un altro tipo di gioco, le varie soluzioni alternative sono però certamente all'altezza. Anche perchè ormai si è capito che questa squadra non ha solo undici titolari, ma ne possiede almeno una quindicina. Continuiamo a sognare quindi e divertiamoci nell'osservare come i rossazzurri saranno capaci di scombinare i piani di chi non si attendeva un Catania così competitivo in questa fase della stagione. L'Europa è lì ad una manciata di punti e provarci senza lo stress del traguardo da raggiungere a tutti i costi è un dovere, più che un obbligo. Togliamoci definitivamente la soddisfazione di aver raggiunto 'matematicamente' la certezza di veder giocare al Catania il suo ottavo campionato consecutivo in Serie A, sperando che ciò accada già dopo la partita contro il Bologna, e poi prepariamoci a gustare un film che non ha ancora un finale scritto e che comunque vada ci ha già soddisfatti.